Freidenker 06/2006.pdf

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(file: @@freidenker-200606.pdf@@)libero pensatore 91. Jahrgang Nr. 6 Juni 2006 Wage zu wissen, tiefer zu forschen, neu zu entdecken, zu ent-täuschen, zu staunen... Das Projekt "Aufklärung" begann als Befreiungsbewegung gegen eine Gesellschaftsordnung, die von kirchlichen Vorschriften geprägt war. Der Ausgang aus der "selbstverschuldeten Unmündigkeit" (I. Kant) gab dem Individuum das Recht zurück, sich seines Verstandes zu bedienen und selbstbewusst sein Leben und die Gesellschaft zu gestalten. Sie nahm das Individuum aber auch in die Pflicht, sich dieses Verstandes zu bedienen, die Verantwortung für das persönliche Leben und für die Gesellschaft zu übernehmen und die Frustrationen zu ertragen, die das Leben bisweilen auch mit sich bringt. Heute scheint es, dass Freiheit, Menschenrechte, Vernunft, Toleranz und Wissenschaft geschätzt werden, dass aber viele Menschen mit der erlangten Freiheit nicht so ganz zurecht kommen und sich wieder in eine Welt zurücksehen, in dem es klarere Werte und Verbindlichkeiten gibt. Wir stellen fest, dass die Entsolidarisierung ein unerträgliches Mass erreicht hat, dass wichtigen Bereichen unserer Zivilgesellschaft – wie etwa den Vereinen und anderen ehrenamtlichen Tätigkeiten – langsam der Schnauf auszugehen droht. Nach zwei Jahrhunderten exzessiver wirtschaftlicher Produktion wird uns langsam bewusst, dass wir die sogenannte Reproduktion, diejenigen Bereiche des Lebens, die uns als Menschen und als Gesellschaft aufbauen und erhalten, aus dem Blick verloren haben, dass das Individuum in einer "Es besteht – national und international – die Gefahr einer Achse der Religiösen gegen die Errungenschaften der Aufklärung." Reta Caspar zum "Rat der Religionen". Seite 3 Projekt "Aufklärung" Spass- und Konsumgesellschaft vereinsamt, dass wir unseren eigenen Wert fast ausschliesslich am Marktwert unserer Arbeitskraft zu messen gelernt haben und immer mehr Menschen verzweifeln oder resignieren, weil dieser Markt sie verschmäht. Dazu kommt ein protestantisches Ist damit die Aufklärung gescheitert? Bedeutet die Tatsache, dass sich viele Menschen nach klaren, verbindlichen Verhaltensvorschriften sehnen, dass MigrantInnen fern der Heimat und perspektivlose junge Männer in ihren armen Heimatländern sich fundamentalistischen Heilversprechungen Arbeitsethos,Klee, Bern lohnarbeitZentrum Paul das den enden Menschen über den nichtlohnarbeitenden stellt. Es gibt Menschen, die darob den Rückzug in die (vermeintliche) Geborgenheit von Religion und Kirchen wählen. (Aber selbst dort weht ihnen der marktwirtschaftliche Wind ins Gesicht, weil die Landeskirchen heute von der Umstrukturierung stehen, weil sie auf dem Markt der Religionsgemeinschaften Anteile eingebüsst haben und weiter einbüssen.) "Typisch für die europäische Hinrichtungskultur waren Bekenntnisse, die das Jenseits betrafen." Gerhard Schulze in seinem Buch über das schöne Leben. Seite 4 im Jenseits verschreiben, für die sie das diesseitige Leben noch so gerne schnell verlassen, bedeutet dies, dass das von der Aufklärung versprochene Freiheitsideal nicht taugt? Nein. Nicht das Freiheitsideal ist falsch, sondern seine heute vorherrschende Praxis des entfesselten Marktes, den eben nicht, wie von Adam Smith postuliert, eine unsichtbare Hand zum Guten richtet. Tatsächlich kann man auf den Markt eigentlich nur vertrauen, wenn man religiös ist, Seite 3 "Ich studiere viele Religionen, und je mehr ich weiss, desto mehr Fragen habe ich." Dan Brown, Author des neu verfilmten Bestsellers "Da Vinci Code" . Seite 6 FREIDENKER 6/06 1 Un libro sempre attuale Primo vero –"libero pensatore"! Il suo indubbio capolavoro "Così parlò Zarathustra", è in assoluto il libro più venduto di tutti i tempi, se si eccettua la Bibbia. Poema in prosa, che sta fra la speculazione filosofica e l'annunciazione profetica, lo "Zarathustra", sembra un libro facile da leggere; invece è piuttosto difficile ed anche complesso, almeno per chi vuole coglierne i significati più profondi, uscendo dalla simbologia e dalla metafora, da lui frequentemente usata. Nietzsche era in effetti consapevole, d'aver scritto "una specie di quinto ed ultimo Vangelo", cioè quello definitivo, che avrebbe messo la parola "fine" al messaggio ed al credo religioso cristiano! Egli era perfettamente conscio del'enorme responsabilità che s'era assunto: eliminando il credo cristiano dal mondo occidentale, (rappresentato soprattutto dalle religioni, cattolica e protestante), ne sarebbe seguita la distruzione totale dei suoi simboli e valori. Per questo scrisse pure il libro "demolitore" per eccellenza: cioè "Il Crepuscolo degli Idoli"; nel sottotitolo: "Come si filosofa con il martello": è la "trasvalutazione di tutti i valori" (1888). Per questo Nietzsche, fu pure definito l'ultimo dei "grandi metafisici", proprio perché propone una nuova concezione "messianica", del mondo, avente per definizione medesima, valenza universale! Va pure precisato che nessun altro pensatore prima di lui aveva osato ad attaccare di petto l'intero castello religioso cristiano, demolendolo e rovesciandolo come un guanto! È ben vero, ci furono anche altri filosofi e pensatori prima di lui, che hanno criticato la religione cristiana, ma soprattutto come istituzione, cioè come costruzione dogmatica e gerarchia giuridico-teologica, di tipo "imperiale", Papa-imperatore, ripresa in toto, dall'impero romano; di questi fecero parte ad es. Lutero, Kant, Hobbes, Locke, Voltaire ecc. Ma nessuno di questi osò, distanziarsene totalmente, con un rovesciamento totale dei suoi insegnamenti, definiti perlomeno "fuorvianti" e "sprezzanti di questa vita", qui sulla terra, in vista d'un'altra, perfetta ed eterna, ma Ad oltre un secolo dalla morte del grande filosofo, alcune delle sue acute previsioni si stanno avverando, proprio in questa nostra società postmoderna, che sotto certi aspetti, appare sempre più iperindividualista e persino, nichilista: ebbene secondo Nietzsche, proprio il nichilismo avrebbe, entro non più di un secolo, colpito tutta la civiltà occidentale! Vale perciò la pena di ricordarlo, non solo per la sua enorme importanza ed influsso che ebbe sul pensiero filosofico moderno e postmoderno, ma pure per sfatare alcuni, purtroppo, resistenti malintesi, che hanno da sempre, attorniato la sua persona e quindi anche, la talvolta, feroce critica del suo pensiero. Questo fu purtroppo sovente ignorato, manipolato o addirittura stravolto, vuoi per mera ignoranza, vuoi per aperta malafede, da parte dei suoi, (ahimè), numerosi detrattori che, o non l'hanno mai letto, o hanno subito gli influssi "malevoli", provenienti da tutte le religioni, (ufficiali e non); nonché dai "benpensanti", d'ogni genere e specie. D'altra parte ebbe e continua ad avere, altrettanto numerosi estimatori, fra i quali pure nomi prestigiosi di filosofi dei nostri tempi; (ad es. Umberto Galimberti). Si può di certo affermare, che non c'è altro filosofo che viene o amato fino all'esaltazione, oppure odiato, vale a dire screditato, fino alla totale denigrazione! Oltre che un eminente e certamente "originale" filosofo, (perché in ogni caso diverso dagli altri), fu anche emerito filologo; anzi, si laureò proprio in questa disciplina (filologia greca): fu talmente brillante nel corso dei suoi studi universitari, che fu persino esonerato dagli esami di laurea, un caso più unico che raro ! Fu indubbiamente, un genio polivalente, cioè dotato in tutti gli ambiti della cultura umanistica; fu pure grande letterato e poeta; in senso generale, fu un vero "artista - pensatore". Era molto considerato pure come acuto e competente critico musicale; tant'è che scrisse pure un trattato contro la musica di Wagner (in: "Nietzsche contra Wagner", del 1888). Friedrich Nietzsche (1844-1900) solamente nelle sfere celesti e soprattutto, solo post mortem! (Forse solo Feuerbach, nato un po' prima di Nietzsche (1800), osò tanto: ma nemmeno lui, compì una "trasvalutazione di tutti i valori", come invece e per primo, fece Nietzsche). Filosofo asistematico per vocazione, in polemica totale con le grandi cattedrali speculative di Kant e Hegel, ed anche per necessità, perché la malattia, (non ancora a livello psichico) e la semicecità, gli consentivano un autonomia lavorativa molto limitata: Nietzsche, scriveva perciò soprattutto per aforismi, straordinari per nitidezza, concisione, ellitticità. È pure considerato, assieme a Goethe, il massimo stilista in lingua tedesca, ed in ogni caso, uno dei più grandi al mondo, (v. ad es. la prefazione al "Così parlò Zarathustra" di Massimo Fini; ed. "Il Libero", 1995)). I suoi scritti, in effetti, sembrano chiarissimi a chiunque, almeno ad una prima lettura. Ma naturalmente, la forma aforismatica è anche la maggior insidia, nella lettura di Nietzsche: infatti, isolando un aforisma dall'altro, gli si può far dire tutto, ed il suo contrario; …(come purtroppo, è ampiamente avvenuto ed avviene tuttora). I suoi aforismi, vanno invece visti come un'immensa "costellazione" ed una gigantesca "formula chimica", in cui gli elementi sono legati l'uno all'altro con una coerenza interna, che in realtà, è ferrea! Nello "Zarathustra", la cosa è complicata dal fatto che l'opera è molto metaforica e pure forse, la più pagina 3 filosofica, di Nietzsche: 2 FREIDENKER 6/06 Fortsetzung von S. 1 Delegiertenversammlung 2006 in Bern 44 FreidenkerInnen haben an der diesjährigen, erfreulich lebhaften DV teilgenommen. Neben den statutarischen Geschäften hiessen die Delegierten eine neue Statutenbestimmung über die Mitgliedschaft auf Lebenszeit gut, beschlossen eine Defizitgarantie von Fr. 5'000.- für die Steuerklage der Berner Freidenkerin AnneMarie Rey (siehe FD 5/06) und kommentierten die von der Geschäftsstelle präsentierten Massnahmen. Für den zurückgetretenen Mark Furner wurde neu André Kessler (Sektion Zürich) in den Zentralvorstand gewählt. Der scheidende Zentralsekretär HansRuedi Zihlmann wurde mit Dank verabschiedet und der neue Geschäftsführer Peter Rettenmund begrüsst. Zum Abschluss der DV wurde Jean Kaech, zum Ehrenmitglied ernannt, in Würdigung seines Engagements – seit mehr als 50 Jahren, national und international – für das Freidenkertum. Ein Dankeschön der Sektion Bern und Rosette Kaech für die Organisation und den Berner Lebkuchen. weil "auf den Markt vertrauen" bedeutet, anzunehmen, dass diese unsichtbare Hand einen guten Plan hat. Was aber tatsächlich regiert, ist alles andere als ein religiöser oder ökonomischer Heilsplan – enttäuscht? Gut so. Denn das ist die Voraussetzung für die Fortsetzung des Projektes "Aufklärung": Diese Ent-Täuschung wahrnehmen und daraus lernen, dass nicht eine unsichtbare Hand unser Schicksal steuert, sondern dass wir als Individuen und als Gesellschaft gefordert sind, hinzusehen, Grenzen zu erkennen, Fehlentwicklungen zu benennen, Mittel und Wege zu deren Bekämpfung zu finden und auszuprobieren. Unser persönliches Leben ist eine Baustelle, und auch unsere Gesellschaft ist eine Baustelle, und es braucht jede und jeden von uns, unsere Kreativität und Energie und unseren Optimismus, damit sich aus den vielfältigen Experimenten gewisse Ansätze als vernünftig und praktikabel erweisen werden. Dieses Projekt der Aufklärung versteht Aufklärung also nicht als "Freiheit vor", sondern vor allem als Freiheit zu. Freiheit, auch Nein zu sagen zur Spassgesellschaft, zum Konsumismus, zum entfesselten immer Mehr und immer Schneller. Die Freiheit, zu unseren Bedürfnissen als soziale Wesen zu stehen, uns selbst und unsere Beziehungen, unsere Lebensgrundlagen und auch unsere Träume ernst zu nehmen und als Teil des grossen Abenteuers Aufklärung zu begreifen. Wagen wir also, das Projekt Aufklärung fortzusetzen, uns selbst und die Welt zu erkennen, Ent-Täuschungen auszuhalten, immer wieder neu anzufangen zu experimentieren und uns an der faszinierenden Baustelle LeReta Caspar ben zu erfreuen! freidenker-focus Die Achse der Religiösen In der Schweiz gibt es seit Mitte Mai 2006 einen "Rat der Religionen". Aus sechs Männern besteht er derzeit, dieser Rat, der anstelle des Kampfes den Dialog der Religionen in der Schweiz vorantreiben will, oder eine Achse der drei abrahamitischen, monotheistischen Religionen? Würden die religiösen Chefs einfach unter sich parlieren und den interreligiösen Dialog und Frieden pflegen, wäre nichts dagegen einzuwenden. Problematisch wird es jedoch, wenn sie sich als religionspolitische Kraft formieren und sich der Politik als ethisch-religiöse Instanz anbieten. Problematisch erstens, weil sie unter dem Namen "interreligiöser Dialog" nur jenen innerhalb der abrahamitischen Religionen verstehen – andere Religionen und Weltanschauungen wie etwa den Buddhismus oder auch die Freidenker ausschliessen. Problematisch zweitens, weil sie auf diese Weise ihre (schwindende) politische Macht in einer Achse bündeln und Einfluss nehmen wollen. Hier drohen letztlich amerikanische Verhältnisse, indem die Zugehörigkeit zu einer bekennenden Kirche zur Voraussetzung für eine PolitikerInnenLaufbahn werden könnte. Problematisch drittens, weil sie – als teilweise staatlich finanzierte Kirchen – Religionspolitik betrieben wollen und wohl bald die Initiative für einen Religionsartikel in der Bundesverfassung lancieren werden – auch mit unseren Steuergeldern! Problematisch schliesslich, weil sie sich der Politik und der Öffentlichkeit nicht nur als religiöse sondern auch als ethische Instanz anbieten und sich auf die alte und haltlose Behauptung, dass es keine Ethik ohne Religion geben kann, stützen. Alles in allem eine problematische Sache... Möglicherweise neutralisieren sich die Vertreter in endlosen Debatten und wenig aussagekräftigen Pressecommuniqués. Möglicherweise wird der Rat der Religionen auch instrumentalisiert für die Lobbyarbeit der Juden in Sachen Schächtungsverbot und der Muslime in Sachen öffentlich-rechtliche Anerkennung, muslimische Friedhöfe und staatliche Imam-Ausbildung. Schlechtestenfalls stehen wir am Anfang einer neuen Runde im Kampf zwischen Religion und Aufklärung, der derzeit auch weltweit aufscheint, wenn in einem Brief der iranische Präsident den amerikanischen in einer religiösen Sprache öffentlich zum Kampf gegen die freiheitlichen Ideale der "Gottlosen" aufruft – zur internationalen Achse der Religiösen. Die Anliegend der FVS sind in diesem Kontext aktueller denn je – und die FVS ist bereit, die Interessen der Konfessionsfreien zu vertreten. Weil dabei mit ungleichen Spiessen gefochten wird, müssen wir noch mehr Unterstützung finden – personell und finanziell. ZV und Geschäftsstelle arbeiten daran. rc FREIDENKER 6/06 cont. pag. 2 per questo, egli aggiunse al titolo dell'opera, la famosa e sibillina frase: "Un libro per tutti e per nessuno": Per tutti, perché grazie alla limpidezza, ed al fascino dello stile è emotivamente, esaltante. Per nessuno, perché pochi sono in grado di penetrarlo fino alle sue abissali profondità: da qui purtroppo, la possibilità di fraintendimenti d'ogni genere e specie! Continua Marco Brenni 3 Büchertisch Das schöne Leben Einst galt das allzu Menschliche als sündig; die sieben Todsünden übersetzten dieses Stigma in die Alltagswirklichkeit. Sie zeichneten nach, wozu Menschen aller Zeiten und Kulturen neigen, wenn sie spontanen Regungen nachgeben. Wer an sie glaubte, musste seine alltäglichen Lüste und Leidenschaften als Fluch empfinden. Genussvolles Essen, Gefühlsausbrüche, Sex, Besitzstreben, Selbstsicherheit, Entspannung, Ehrgeiz – die Fülle des Lebens sollte nicht sein. In der Kultur des Westens wirken die sieben Todsünden heute fremdartig, ja abseitig. Völlerei, Unkeuschheit, Hoffart – aus dem Alltagssprachgebrauch sind diese Worte ebenso verschwunden wie der mit ihnen verbundene Fluch auf das irdische Glück. Aus den Worten weht einem die Luft der Vergangenheit entgegen. Ihr Flair scheint fast schon romantisch, als würde man sich aus dem Stress einer modernen Grossstadt für kurze Zeit in eine alte Kirche zurückziehen, in der es nach Moder, Weihrauch und versteinertem Holz riecht. Artefakte, die lange vor den ersten Kirchen entstanden sind, muten im Vergleich dazu fast schon modern an. Ein etruskisches Fresko in einer Nekropole aus dem 6. vorchristlichen Jahrhundert beispielsweise zeigt einen Mann und eine Frau in einer intimen Situation. Die Phantasie, die das Wort "intim" bei heutigen Lesern weckt, passt jedoch nicht so recht zur Atmosphäre des Bildes, denn es scheint frei von sexuellen oder wenigstens erotischen Anspielungen zu sein. Um es zu entschlüsseln, muss man der reinen Bildsprache vertrauen, weil die Texte der Etrusker bis heute rätselhaft geblieben sind. Meine vorherrschende Assoziation zu dem Fresko ist der Eindruck von Freundschaft, Zugewandtheit und gegenseitigem Respekt. Und viele Details enthalten noch eine zweite Botschaft: Dieses Paar macht sich das Leben schön. Mann und Frau befinden sich an einem guten Ort, sie haben es sich bequem gemacht, sie essen und trinken, schenken sich etwas, tragen Schmuck, sind im Hier und Jetzt angekommen. Das Bild ist weder prüde noch obszön, vielmehr ist es sexuell entspannt – "mehr" wird weder angedeutet noch ausgeschlossen, aber bei so viel Lebensbejahung könnte es durchaus dazugehören. Betrachtet man das Bild dagegen aus dem Geist der sieben Todsünden heraus, wirkt die Situation verfänglich. Durch diese Brille gesehen, lauert im Hintergrund schon die Unkeuschheit. Weitere Todsünden sind offensichtlich: die Trägheit, die Völlerei, die Habgier und – als schlimmste von allen – die Hoffart. Papst Gregor I hätte vielleicht geurteilt: Hier sind alle Dämme gebrochen; auch Neid und Raserei werden nicht lange auf sich warten lassen. (...) Christliche Gücksfeindlichkeit Über das Masshalten, über Kompromisse zwischen Lust und Vernunft haben die antiken Philosophen nachgedacht, und heute denken viele bei jeder einzelnen Mahlzeit daran. Bei den sieben Todsünden geht es jedoch nicht um einen Kompromiss, in dem auch die Lust ihr Recht bekäme, es geht vielmehr um die völlige Überwindung typisch menschlicher Empfindungen, um das "Abtöten des Fleisches". Das Fleisch gehört zur Welt, und die Welt ist ein Ort ohne Gott. Damit richtet sich die christliche Suche nach Erlösung unmittelbar gegen Körper und Psyche des Gläubigen, gegen seine alltäglichen Gefühle, gegen den allzu menschlichen Menschen, gegen den alten Adam. Die sieben Todsünden bringen eine Glücks- und Menschenfeindschaft auf den Begriff, die alles verflucht, was zum Projekt des schönen Lebens gehört: anthropologisch vorgebahnte Formen von Befriedigung und Frustration. Dass Menschen von heute das etruskische Fresko wieder als Huldigung an das irdische Glück sehen dürfen und nicht als Warnung vor den Fallstricken des Satans sehen müssen, ist das Ergebnis eines langen Kulturkampfs des alten Adam gegen seine moralische Unterdrückung. Man kann den tadelnd gemeinten christlichen Begriff des alten Adam auch anders auffassen: nicht als Anspielung auf den Sündenfall, sondern als Bild für die in der Menschheitsgeschichte immer schon gegebene und für alle Zeiten unverlierbare Neigung, sein Glück zu suchen und seinen Gefühlen nachzugeben. So gesehen, lässt sich das etruskische Fresko als Hinweis auf jene Wurzeln lesen, die herauszureissen Kirchenväter, Heilige und Prediger schon seit dem Urchristentum bestrebt waren. Ihr Kampf richtete sich ebenso nach aussen, gegen das Glück aller Menschen als Menschen, wie gegen sie selbst, gegen die Versuchungen ihres eigenen Fleisches. Drastisch ist das Beispiel des Kirchenvaters Origines aus dem 3. Jahrhundert, der nicht davor zurückschreckte, sich unter Berufung auf ein Jesuswort selbst zu kastrieren. "Einige haben sich selbst zur Ehe unfähig gemacht um des Himmelreichs willen. Wer es fassen kann, der fasse es." Dies ist nicht die einzige Bibelstelle, in der sich die Hochschätzung der Askese mit einer Art resignierender Nachsicht gegenüber dem anthropologischen Normalfall von Glücksstreben und Spontaneität verbindet. Zwar liess sich der Genussmensch nie unterkriegen, doch stand er zwei Jahrtausende lang unter dem Vorbehalt der Verderbtheit am Rande des Abgrunds. Seine Handlungen waren beichtpflichtig, und die Absolution war eine Selbstreinigungsprozedur ähnlich dem Stuhlgang. Nach der Absolution war vor der Absolution, die nächsten unreinen Gedanken, die nächsten Sündenfälle konnten nicht ausbleiben. Die Wiederholungstat war ein Ausdruck der Schwäche, für die man in Gottes Namen die mildernden Umstände einer natürlichen Veranlagung zur Sünde in Anspruch nehmen musste. Nur einigen war es von Gott gegeben, zu entsagen. So richtig einsehen wollten diese Ächtung des alten Adam und der "Schlange Weib" freilich nur wenige. Die allzu menschliche Mehrzahl sündigte und beichtete. Ächtung der Sinnlichkeit Die Moral der sieben Todsünden kam gegen die Kraft der einfachen Augenblicke des Glücks nicht an. Ihre Macht reichte jedoch aus, das gute Leben unter Generalverdacht zu stellen, den Anspruch darauf öffentlich zu diskreditieren, das Alltagsleben mit Einschränkungen zu gängeln, Selbstentfaltung zu unterdrücken, den Einzelnen klein und schuldbewusst zu machen, Strafen als gottgewollt hinzu- 4 FREIDENKER 6/06 stellen und die Herrschaft der Humorlosen zu stabilisieren. Die Moral der sieben Todsünden bekämpfte die Privatsphäre, das eigene Leben, das Streben nach guten Gefühlen, den Ärger über das Misslingen eigener Glücksprojekte und den Neid auf den Glückserfolg des Nächsten. Wegen ihrer leidenschaftlichen Ablehnung dessen, was heute westlicher Lebensstil heisst, sind die Kirchenväter die besten Gesprächspartner, um sich über diesen Lebensstil klar zu werden. An der Schwelle zur Es wird Zeit für eine neue Selbstbesinnung modernen Denkens. Überraschenderweise ist dafür der alte Gegensatz zwischen einem Leben für Gott und dem eigenen Leben ein aktueller Anknüpfungspunkt. Es liegt nahe, den Streit dort wiederaufzunehmen, wo er im 18. und 19.Jahrhundert einschlief, weil der Fall erledigt schien: beim magischen Begriff der Sünde, bei der religiösen Kampfansage an den normalen Menschen. Gerade weil der Begriff der Sünde dem westlichen Alltagsdenken so vollständig abhan- Welt in Würde loslässt, ohne sich zum Sklaven seiner Leidenschaften zu machen, liegt die Würde der Dubarry in der Unverstelltheit, mit der sie sich ihrer Leidenschaft für das Hier und Jetzt überlässt. Selbst eine allerletzte, eine zusätzliche Minute ist ihr unendlich viel wert. Sie schreit ihr Bekenntnis zum schönen Leben heraus, bevor sie sterben muss: Spazierfahrten in offener Kutsche, endloses Gelächter über komische Missgeschicke, ein ordentliches Frühstück nach einer Liebesnacht, der Anblick regennasser Dächer beim Aufklaren des Himmels und der Geruch des Fischmarkts. "Das Leben, das Leben! Man gebe mir nur das Leben!" Was diese Episode mit dem folgenden Essay zu tun hat, ist das Bekenntnis zum Diesseits. Typisch für die europäische Hinrichtungskultur waren Bekenntnisse, die das Jenseits betrafen. Ein Geistlicher war anwesend, der Gebete sprach, die Absolution erteilte und das Kreuz hochhielt wie einen Wegweiser in eine unmittelbar bevorstehende Zukunft. Die Richtstatt war also normalerweise nicht der Ort für Diesseitigkeit. Doch die Dubarry machte den Moment der Hinrichtung zu einem letzten kostbaren Moment in dieser Welt. Zwar gilt die Französische Revolution als ein Fanal der Moderne und die Dubarry nur als Anhängsel des Ancien Régime, aber in dieser Szene ist sie es, die die Philosophie der Moderne repräsentiert: Mein Leben ist von dieser Welt, und es soll ein schönes Leben sein. Auszug aus Gerhard Schulze Die Sünde. Das schöne Leben und seine Feinde. Hanser Verlag 2006 256 S., Fr. 38.70 ISBN 3-446-20672-8 Gerhard Schulze (*1944) ist Professor für Methoden der empirischen Sozialforschung und Wissenschaftstheorie an der Universität Bamberg. Bereits früher erschienen: Die Erlebnisgesellschaft (2005) Hedonimus Die sündige Modernität des Westens (2005) Die beste aller Welten Wohin bewegt sich die Gesellschaft im 21. Jahrhundert? (2004) Kulissen des Glücks Streifzüge durch die Eventkultur (1999) FREIDENKER 6/06 song of songs www.heqiarts.com Moderne wandte sich der Protestantismus der religiösen Missbilligung des Menschlichen mit neuem Ernst zu. "Wer sich selbst rechtfertigt, verdammt Gott. Wer sich selbst verdammt, rechtfertigt Gott", schrieb Luther. Später, im Pietismus kehrte der in tausend Jahren mehr und mehr verwässerte Gedanke der Askese zurück und unterwarf ganze Landstriche seiner Ächtung der Sinnlichkeit. Wer sich dafür interessiert, was es eigentlich bedeutet, in der Kultur des Westens heute zu leben und sich als Kind der Zeit zu fühlen, findet ex negativo Aufschluss bei der Erbsündenlehre und ihren drastischen Konsequenzen für das Lebensgefühl. den gekommen ist, eignet er sich als Instrument neuer Selbstbeobachtung und Selbstaufklärung. Leben für das Diesseits "Das Leben, das Leben! Man gebe mir nur das Leben!", flehte Madame Dubarry, Mätresse Ludwigs XV. von Frankreich, auf dem Weg zum Schafott. Und als sich der Henker anschickte, das Fallbeil auszulösen, rief sie gellend ihre letzten Worte: "Nur noch eine Minute, Herr Scharfrichter, nur noch eine Minute!" Dann fiel ihr Kopf. Sie ist das Gegenbild zu Sokrates, der historischen Beispielfigur gelassenen Sterbens. Während Sokrates den Freunden demonstrierte, wie man die 5 Film/TV Viel Aufregung um wenig die Katholiken explizit, mehr Widerstand zu leisten und regte etwa auch schon organisierte Proteste wie im Fall des Scorsese-Films an, und weisen ohne Scheu darauf hin, dass solche Lügen in Bezug auf den Koran oder den Holocaust sofort zu einem weltweiten Aufstand führen würden. Erinnerung an Monty Python Mit Satire haben sich Moralhüter (egal welcher Religion) immer schwer getan – man erinnere sich nur an Monty Pythons "Das Leben des Brian" (1979): Eine Kreuzigung zum Mitsingen ("Always look on the bright side of life"), eine Prophetenmutter, die ziemlich genau das Gegenteil einer Jungfrau im katholischen Sinne ist, und ein Messias, der gar keiner sein will – die Satire bot viel Stoff, der Kirchenvertreter generell nicht so amüsiert. Von "Blasphemie" war die Rede, die Aufführungen wurden als "Sünde" bezeichnet, hitzige Diskussionen unter Vertretern aller Religionen entbrannten. In Irland dauerte es acht Jahre, in Norwegen eines, bis der Film in den Kinos gezeigt werden durfte, in Grossbritannien wurde der Film in einzelnen Städten verboten (in Swansea übrigens bis 1997). Jesus – nur ein Mann? Im Mystery-Thriller "Sakrileg" hat Jesus nicht nur eine Frau (auf da Vinci's "Abendmahl" zu seiner Rechten) sondern auch eine Tochter, und der Opus Dei, als Geheimorganisation zur Dek- Sakrileg oder Chance? Der Film "The Da Vinci Code - Sakrileg" erhitzte schon vor seiner Weltpremiere in Cannes die Gemüter – vor allem jene der katholischen Kirche. Diese startete Boykott-Aufrufe auf der ganzen Welt, zahlreiche Anzeigen wegen Verunglimpfung der Religion gingen ein, der Film wurde als "scharf antichristlich und voller Verleumdungen" kritisiert. "Das Sakrileg" ist jedoch nur das aktuellste Beispiel einer langen Reihe von Konfrontationen, die es im Verlauf der Geschichte zwischen Vertretern der Kirche und jenen des Kinos gegeben hat. Bei Mel Gibsons "Die Passion Christi" (2004) beispielsweise führte sich die aufgeklärte, christliche Gesellschaft auf den Schlips getreten. Gibson schürte mit seinem effektvollen SplatterFilm über die letzten Stunden Jesu vor der Kreuzigung Angst und Schrecken im Kinosaal und "wollte die Leute förmlich in den schützenden Schoss Gottes treiben", lautete einer der Vorwürfe an Gibson, auch Antisemitismus-Vorwürfe wurden laut. Weltweite Proteste und Kontroversen folgten, die konservative Kirche bezeichnete den Film dennoch als "akzeptabel" – "Die Passion Christi" wurde zum Kassenschlager. Einen ähnlichen Erfolg erhoffen sich nun die Macher des Thrillers "Sakrileg", dessen Vorlage von Dan Brown sich u.a. kritisch mit der erzkonservativen, katholischen Organisation Opus Dei beschäftigt. Die Kirche ermahnte kung eben dieses ungeheuerlichen Geheimnisses, geht über Leichen. Wissenschaftlich lässt sich sowas natürlich ebensowenig beweisen wie das kirchlich abgesegnete Gegenteil. Jesus-Smalltalk Freuen tun sich offenbar freikirchliche Kreise: Endlich haben sie einen Anlass, bei jeder Gelegenheit das Gespräch auf ihr Idol zu bringen. Auf dem Internet werden die wiedergeborenen Christen denn auch aufgefordert, diese Chance ausgiebig zu nutzen. Popetown nicht beleidigend "Popetown ist eine satirische CartoonSerie über die haarsträubenden Erlebnisse eines Paters in einem fiktiven Vatikanstaat. Als Leiter des 'Back Office' muss sich Antiheld Pater Nicholas täglich um alles Organisatorische in Popetown kümmern. Dabei ist er so eingespannt, dass er gar nicht mitkriegt, wie abgedreht seine Mitmenschen in Popetown eigentlich sind. Da ist der 77-jährige exzentrische Papst, der den Charme eines unausstehlichen Siebenjährigen versprüht, sowie die zwielichtigen, geldgeilen Kardinäle, die Nicholas das Leben schwer machen. Und auch Schwester Marie ist eher sonderlich als sonderlich hilfreich. Dennoch: Optimist und Menschenfreund Nicholas versucht jeden Morgen auf ein Neues Gutes zu tun - Verstecken spielen und Badestunden mit dem Papst eingeschlossen." Soweit die Ankündigung des Senders MTV. Und weil für die Sendung mit einem Spot geworben wurde, S. 7 Leonardo da Vinci (1452-1519): "Abendmahl" (1498, Mailand) 6 FREIDENKER 6/06 aus den Sektionen Faszinierende Erlebniswelt Nach dem gemeinsamen Mittagessen wurden wir mit einer detaillierten und pointierten Vorführung in die Welt der Unterhaltungstechnik vergangener Zeiten, in die Welt der mechanischen und elektropneumatischen Musikautomaten und in die Modeerscheinungen der Musik aller Sparten eingeführt. Manches "Aah" und "Ooh" zeigte, dass die Spieldosen im Kleinformat bis hin zum monströsen Orchestrion nichts von seiner Faszination eingebüsst hat. Drehorgeln, Karussellorgeln, Tanzorgeln usw. entzückten die begeisterten Besucher mit den unterschiedlichsten, aber auch unvergesslichen Melodien. Als der alte Berliner Schlager "Unter Linden, unter Linden" erklang, wurde eifrig mitgesungen, aber auch versteckt das Tanzbein geschwungen! Beim abschliessenden Kaffeehalt konnte der Einblick in die faszinierende, aussergewöhnliche Erlebniswelt noch ausführlich diskutiert und beurteilt werden. Wer dabei war, wird sich gerne an diesen Ausflug erinnern. dü FVS Schweiz Zentralvorstand Daten Winterthur Zur Besichtigung der "Erlebniswelt Toggenburg" und von "Fredy's mechanischem Musikmuseum" im kühlen, aber trockenen Lichtensteig trafen sich die Winterthurer Freidenker am 10. Mai 2006. Die in den 40er und 50er Jahren erstellte und mit der damaligen Technik versehene Hobby-Eisenbahnanlage erfreute die Besucher. Mit sachkundigen, kompetenten Erläuterungen wurden uns die repräsentative Bahnanlage mit der elektromechanischen Steuerung mit unzähligen Lötstellen und Telefonrelais, sowie weitere zusätzliche technische Feinheiten näher gebracht. Der Höhepunkt, mit zwölf gleichzeitig durch das 20 m lange Bahnhofareal fahrenden Zügen, wurde nur zu schnell erreicht. Ein grandioses Foto-Panorama vom Speer über die Churfirsten bis zum Säntis gibt der imposanten Anlage einen wirkungsvollen Hintergrund. Mit dem Besuch der angegliederten Motorradsammlung mit über 50 perfekt restaurierten Oldtimern ging der Vormittag allzu schnell zu Ende. Fortsetzung von S. 6 Sa., 10. Juni 2006, Bern Sa., 19. August 2006, Bern Sa., 21. Oktober 2006, Bern Grosser Vorstand 2006 Sa., 18. November 2006, Olten in den Sektionen Agenda Basel – Union Jeden letzten Freitag im Monat ab 19:00 Uhr: Freie Zusammenkunft im Restaurant "Storchen" Basel Basel – Vereinigung Jeden letzten Donnerstag im Monat 15 bis ca. 17:30 Uhr: Donnerstag Hock Restaurant "Park", Flughafenstr. 31 Bern Montag, 12. Juni 2006 ab 19:00 Freidenker-Zusammenkunft Freidenkerhaus, Weissensteinstr. 49 B NEU – Biel-Nidau – NEU Donnerstag, 1. Juni 2006 19:00 Freidenker-Stamm Rest. "Urania", Bahnhofplatz 1, Biel in dem Jesus vom Kreuz steigt und vor den Fernseher sitzt mit dem Spruch "Besser fernsehen als rumhängen" haben sich nicht wenige Christen katholische und andere vor allem in Deutschland empört gezeigt: "Beleidigung für das ganze Christentum" sei es und "Verunglimpfung religiöser Symbole". Erst kurz vor der Ausstrahlung der ersten Folge scheiterte das Erbistum München-Freising vor dem Landesgericht München mit dem Versuch, die Ausstrahlung von "Popetown" zu verhindern. Das Gericht beschied, die Serie sei schlicht "zu dumm, um beleidigend zu sein". Grenchen Freitag, 2. Juni 2006 21:00 Besuch der Sternwarte auf dem unteren Grenchenberg Treffpunkt beim Parkplatz Post-Nord. Der Besuch findet bei jeder Witterung statt. Alle Mitglieder und Interessierten sind eingeladen zu diesem Ausflug in die Astronomie. Winterthur Mittwoch, 7. Juni 2006 19:30 Diskussionsforum Thema "Frei denken - frei sprechen - frei schreiben - frei handeln" Restaurant "Chässtube" Sonntag, 18. Juni 2006 10:00 Freidenker-Zmorge im Restaurant "Schützenhaus". Anmeldungen bitte bis 16. Juni 2006 an 052 377 22 66. Zürich Dienstag, 13. Juni 2006 14:30 Freie Zusammenkunft Thema: Delegiertenversammlung 2006, Rapport und Diskussion Restaurant "Schweighof" FREIDENKER 6/06 "Popetown", MTV, mittwochs 21:30 Uhr 7 FVS Freidenker-Vereinigung der Schweiz Mitglied der Weltunion der Freidenker (WUF) und der Internationalen Humanistischen und Ethischen Union (IHEU) Trauerfeiern Basel (Vereinigung) 061 401 35 19 oder 061 321 31 48 Basel (Union) 061 601 03 43 oder 061 601 03 23 Bern 031 372 56 03 oder 031 911 00 39 Grenchen 076 53 99 301 oder 032 645 38 54 Luzern und Innerschweiz 041 420 45 60 Schaffhausen 052 337 22 66 St. Gallen 052 337 22 66 Vaud Waadt 026 660 46 78 ou 022 361 37 12 Winterthur und Thurgau 052 337 22 66 Zürich 044 463 16 55 Sollte unter der regionalen Nummer niemand zu erreichen sein, wenden Sie sich bitte an die FVS-Geschäftsstelle: 031 371 65 67 oder an 052 337 22 66 www.freidenker.ch Sektionen Winterthurer Freidenker Postfach 1806, 8401 Winterthur Präsident: J.L. Caspar 052 337 22 66 Sekretariat: D. Dünki 052 222 98 94 Familiendienst: M.Ochsner 052 232 04 77 FVS-Ortsgruppe Zürich Postfach 7210, 8023 Zürich *auch Fax Präs.: H. Rutishauser x0044 463 16 55* Mitgliederdienst: M. Dobler 044 341 38 57 Freidenker-Vereinigung Basel und Umgebung Postfach 302, 4012 Basel *auch Fax Präsidentin: Y. Andrek 061 401 35 19* Vizepräsidentin: B. Bisig 061 321 31 48* Kassier: R. Wenger Tel. 061 692 86 27 Fax 061 692 86 28 Mitgliederdienst: R. Frey 061 421 12 80 Freidenker-Union Region Basel USF Postfach 4471, 4002 Basel Präsident: G. Rudolf 061 601 03 43 Infos/Mitgliederdienst: 061 601 03 23 Postkonto: 40-4402-5 Freidenker Bern Postfach, 3001 Bern Präsident a.i.: J. Kaech 031 372 56 03 Mitgliederdienst: J. Kaech 031 372 56 03 Libre Pensée de Genève 27 ch. des quoattes, 1285 Avusy Président: J.P. Bouquet 022 756 40 49 tél. et fax Sektion Grenchen und Umgebung Postfach 418, 2540 Grenchen Präsident: S. Mauerhofer 076 388 46 39 info@freidenker-grenchen.ch Mitgliederdienst/ Lotti Höneisen Krankenbesuche: 076 53 99 301 FVS Mittelland Postfach 637, 4600 Olten Präsident: W. Zollinger 062 293 39 30 Freidenker Schaffhausen c/o Rosemarie Imholz Postfach 69 079 751 41 38 Gigering 57, 8213 Neunkirch FVS-Regionalgruppe St. Gallen c/o Susanne Breitler Haldenweg 37 071 351 29 81 9100 Herisau Associazione Svizzera dei Liberi Pensatori (ASLP) Sezione Ticino Casella postale 721 6902 Paradiso Presidente: R. Spielhofer 091 994 21 45 Ass. vaudoise de la Libre Pensée Case postale 5264 1002 Lausanne Président: J.P. Ravay 022 361 94 00 Secrétariat: 026 660 46 78 FREIDENKER - BIBLIOTHEK Zürich, im Sozialarchiv Stadelhoferstr. 12 (Nähe Bellevue) Bücherausgabe: Mo. - Fr. 10–20 Uhr Sa. 10–13 und 14–16 Uhr Auskunft: 044 251 80 66 FVS-Geschäftsstelle Mitglieder melden ihre Adressänderungen bitte an die Sektionen. Zuschriften an den Vorstand, AboMutationen, Auskünfte, Materialbestellungen an: Freidenker-Vereinigung der Schweiz FVS Geschäftsstelle Postfach CH-3001 Bern Tel. 031 371 65 67 Fax 031 371 65 68 info@freidenker.ch Postkonto: 84-4452-6 Adressänderungen an: Postfach 2622, CH-4002 Basel Impressum Redaktion Reta Caspar Rainweg 9 031 911 00 39 CH-3052 Zollikofen E-mail: reta.caspar@swissonline.ch Erscheinungsweise monatlich Redaktionsschluss 15. des Vormonats Jahresabonnement Schweiz: Fr. 30.– Ausland: Fr. 35.– (B-Post) Probeabonnement 3 Monate gratis Druck und Spedition Printoset, Flurstrasse 93, 8047 Zürich www.printoset.ch ISSN 0256-8993, Ausgabe 6/2006 Namentlich gekennzeichnete Beiträge können, aber müssen nicht mit der Ansicht der Redaktion übereinstimmen. P.P./Journal CH-4002 Basel AZB