Freidenker 09/2007.pdf

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(file: @@freidenker-200709.pdf@@)libero pensatore 92. Jahrgang Nr. 9 September 2007 Ausgehend vom Paris des 16. Jahrhunderts, wo Katzenverbrennen eine beliebte Unterhaltungsform war, beschreibt Harvard-Professor und BrightsMitglied Steven Pinker in einem Artikel die Geschichte der Gewalt. Dass sadistische Unterhaltung dieser Art heute in den meisten Teilen der Erde undenkbar sei, sei ein Beispiel für einen Trend: den Trend zur Gewaltabnahme. Laut Pinker leben wir heute in der wahrscheinlich friedlichsten Zeit, seit es unsere Spezies auf der Erde gibt. Obwohl im Zeitalter von Darfur und Irak und kurz nach dem Jahrhundert von Stalin, Hitler und Mao diese Behauptung etwas Obszönes habe, liessen aktuelle Studien diesen Schluss zu. Grausamkeit als Unterhaltung, Menschenopfer um dem Aberglauben Genüge zu tun, Sklaverei als Mittel um sich Arbeit zu ersparen, Eroberung als höchstes Ziel einer Regierung, Völkermord zur Gewinnung von Wohnraum, Folter und Verstümmelung als gewöhnliche Strafe, die Todesstrafe für kleine Vergehen und Meinungsverschiedenheiten, Auftragsmord als Methode der Amtsnachfolge, Vergewaltigung als Kriegslohn, Verfolgungen als Frustrationsventil, Totschlag als Hauptmittel der Konfliktbewältigung – all diese Elemente gehörten für den grössten Teil der menschlichen Geschichte zum Leben. Heute jedoch seien sie selten bis nicht existent im Westen, sehr viel weniger gewöhnlich im Rest der Welt, als sie es vorher waren. Sie würden verschleiert, wenn sie geschehen, und breit verurteilt, wenn sie ans Licht kommen. "Wir leben in der friedlichsten Zeit seit es die menschliche Spezies gibt – aber dies ist kein Grund zur Zufriedenheit!" Steven Pinker, Evolutionspsychologe. S. 1, 4-5 Eine kurze Geschichte der Gewalt Einstmals seien diese Fakten weithin anerkannt gewesen und die Quelle von Gedanken wie Fortschritt, Zivilisation und dem Emporstieg des Menschen aus Wildheit und Barbarei. Heute dominiere die Doktrin des Edlen Wilden – die Idee, dass Menschen von Natur aus friedlich und von modernen Institutionen verdorben sind. Sie tauche auf in den Schriften von öffentlichkeitswirksamen Intellektuellen wie José Ortega y Gasset ("Krieg ist kein Instinkt, sondern eine Erfindung"), Stephen Jay Gould ("Homo Sapiens ist keine böse oder zerstörerische Spezies") und Ashley Montagu ("Biologische Studien stützen die Ethik universeller Brüderlichkeit"). Aber nun, wo Geisteswissenschaftler angefangen hätten, in verschiedenen historischen Zeiträumen Leichen zu zählen, hätten sie entdeckt, dass die romantische Theorie die Tatsachen auf den Kopf stelle: Weit davon entfernt, uns gewalttätiger zu machen, gebe es etwas in der Moderne und in ihren kulturellen Institutionen, das uns edler gemacht habe. Allerdings seien historisch dokumentierte Geschehnisse bis in die jüngste Zeit lückenhaft. Langzeit-Trends könnten nur erkannt werden, indem man Extreme grausamen Blutvergiessens ausbügle. Und die Entscheidung, sich "Für mich als Freidenker sind sowohl Organspende als auch Körperspende für die Wissenschaft selbstverständlich." Jean Kaech, Ehrenmitglied der FVS. Seite 6 auf relative, statt auf absolute Zahlen zu konzentrieren, werfe die moralisch unberechenbare Frage auf, ob es schlimmer ist, wenn 50% einer Bevölkerung von 100 Personen getötet werden oder 1% einer Bevölkerung von einer Milliarde. Wendepunkt Aufklärung Trotzdem zeichne sich ein Bild ab. Das Abnehmen der Gewalt sei erkennbar im Massstab von Jahrtausenden, Jahr- hunderten, Jahrzehnten und Jahren. Es lasse sich auf mehrere Grössenordnungen der Gewalt anwenden, von Völkermord, Krieg, Aufständen, Mord bis zur Behandlung von Kindern und Tieren. Es scheine sich um einen weltweiten Trend zu handeln, jedoch um keinen gleichförmigen. Begonnen habe er in den westlichen Gesellschaften , vor allem in England und Holland, und es scheine einen Wendepunkt zu Beginn des Zeitalters der Vernunft im frühen 17. Jahrhundert gegeben zu Seite 4 haben. Sein Buch 'The God Delusion' erscheint diesen Monat auf Deutsch. Im Oktober erhält er den Deschner-Preis: Richard Dawkins, Evolutionstheoretiker. Seite 7 FREIDENKER 9/07 1 L'onere della prova (5) Ultima parte Autori pagani Prima di considerare le presunte testimonianze di autori pagani, vale la pena di notare alcune delle cose che dovremmo trovare tramandati nelle loro narrazioni se i racconti biblici fossero, in effetti, veri. Un passaggio di Matteo dovrebbe bastare per sottolineare il significato del silenzio degli scrittori secolari: Matt. 27: 45. Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra...50. E Gesù, emesso un alto grido, spirò. 51. Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, 52. i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. 53. E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione (esposti per 3 giorni?), entrarono nella città santa e apparvero a molti. raffinatissime pene quelli che il popolo chiamava Cristiani e che erano invisi per le loro nefandezze. Il loro nome veniva da Cristo, che sotto il regno di Tiberio era stato condannato al supplizio per ordine del procuratore Ponzio Pilato." G.A. Wells (The Historical Evidence for Jesus; p. 16) dice di questo passaggio: Tacito scrisse in un periodo quando i cristiani stessi erano giunti a credere che Gesù avesse patito sotto Pilato. Ci sono tre motivi per assumere che Tacito sta qui semplicemente ripetendo ciò che cristiani gli avevano detto. Primo; dà a Pilato una carica, procuratore (senza specificare procuratore di che cosa!), che era corrente solo a partire dalla seconda metà del primo secolo. Se avesse consultato archivi che ricordano eventi anteriori, avrebbe sicuramente trovato Pilato, ivi designato col suo titolo corretto, prefetto. Secondo; Tacito non nomina l'uomo giustiziato Gesù, ma usa il titolo Cristo (Messia) come se fosse, in effetti, un nome. Però difficilmente avrebbe trovato negli archivi un'affermazione come "Il messia è stato giustiziato questa mattina." Terzo; ostile verso il cristianesimo com'era, era sicuramente contento di accettare dai cristiani il loro proprio punto di vista che la cristianità era di origini recenti, poiché le autorità romane erano disposti a tollerare solo culti antichi. credette che de Spire stesso fosse stato il falsario. Tanto per l'evidenza che professa di provare che Gesù fosse un personaggio storico. Non abbiamo, naturalmente, provato che Gesù non è esistito. Abbiamo solo dimostrato che tutte le prove presunte di provare una tale pretesa sono senza sostanza. Ma, naturalmente, è tutto quanto dobbiamo dimostrare. L'onere della prova incombe sempre a chi afferma che qualche cosa esiste o che qualche cosa sia una volta avvenuto. Non abbiamo alcun obbligo di tentar di provare un negativo universale. Sarà argomentato, da parte di credenti duri a morire, che tutti i miei ragionamenti "del silenzio" non provano niente e citeranno l'aforisma, "Assenza di prove non è prova di assenza." Ma l'evidenza negativa di cui ho riferito è lo stesso dell'assenza di evidenza? Potrebbe essere istruttivo considerare come, un problema ipotetico ma simile, potrebbe essere trattato nelle scienze fisiche. Immaginate che qualcuno abbia affermato che gli USA hanno effettuato esperimenti di armi nucleari in un particolare isola dei Caraibi nel 1943. La mancanza di notizie di avvistamenti di nubi a fungo in quel periodo sarebbe evidenza d'assenza o assenza d'evidenza? (Si ricordi, I Caraibi, durante gli anni della guerra, erano sotto stretta sorveglianza da parte di molte fazioni differenti.) Sarebbe necessario recarsi oggi alle isole per setacciare il terreno alla ricerca della contaminazione radioattiva che necessariamente pag. 6 I Greci ed i Romani non avrebbero notato - e riferito - l'avvento di una tale oscurità ad un periodo del mese dove era impossibile un'eclissi solare? Non avrebbe qualcuno ricordato - e riferito - il nome di almeno uno di quei "santi" che uscirono dalle tombe e andarono girovagando sul viale verso il centro della città? Se Gesù avesse fatto una qualsiasi cosa di significativo, non ci sarebbe stato qualcuno che lo avrebbe notato? Se invece non avesse fatto alcuna cosa significativa, come avrebbe stimolato la formazione di una nuova religione? Considerando ora la supposta testimonianza di Tacito, troviamo che questo storico romano è supposto di aver scritto nel 120 un passaggio nei suoi Annali (libro 15 cap. 44, contenente lo stravagante racconto della persecuzione di cristiani da parte di Nerone) dicendo "Perciò, per tagliar corto alle pubbliche voci, Nerone inventò i colpevoli, e sottopose a ASLP: Assemblea generale ordinaria 2007 sabato 13 ottobre 2007 con inizio alle ore 10.30 al Centro polivalente comunale di Coldrerio seguirà un pranzo in comune Le convocazioni personali con programma seguiranno. Ci sono ulteriori problemi con la storia di Tacito. Tacito stesso non allude mai più alla persecuzione neroniana di cristiani in nessuno dei suoi voluminosi scritti, e nessun altro autore pagano sa qualcosa della presunta atrocità. Di massimo significato però è, che gli antichi apologisti cristiani non fecero alcun uso della storia nella loro propaganda – una incredibile omissione da parte di partigiani motivati che conoscevano a fondo le opere di Tacito. Clemente d'Alessandria, che fece una professione del raccogliere esattamene questo tipo di quotazioni, è all'oscuro di qualsiasi persecuzione neroniana, e persino Tertulliano, che cita frequentemente Tacito, non sa niente della storia. Secondo Robert Taylor, l'autore di un ulteriore classico del libero pensiero The Diegesis (1834), il passaggio non era noto prima del quindicesimo secolo, quando Tacito venne pubblicato per la prima volta a Venezia da Johannes de Spire. Taylor 2 FREIDENKER 9/07 Zentralvorstand Die neue Webseite www.frei-denken.ch ist online Seit dem 20. Juli ist sie nun online, die neu gestaltete Webseite der FVS. Nachdem Versuche von Freiwilligen nicht erfolgreich waren, hat der Zentralvorstand der Auftrag an eine spezialisierte Firma vergeben. Heute verfügen wir nun über einen attraktiven Webauftritt, der auch im Einklang steht mit den neu gestalteten Drucksachen der Vereinigung – ein wichtiger und erfreulicher Schritt, auch mit Blick auf das Jubiläumsjahr 2008. Die gewohnten Inhalte sind weiterhin darauf zu finden. Aber die Gestaltung ist übersichtlicher geworden und das Auffinden der Inhalte benutzerfreundlicher. Neu ist vor allem die Ausrichtung auf zufällige BesucherInnen, denen die FVS noch kein Begriff ist, z.B. auf Leute, die im Internet Informationen zum Kirchenaustritt suchen. Unter der neuen Rubrik Themen sind einerseits – leicht redigierten – alten Themenblätter zu finden, aber auch neuere Texte aus dem FREIDENKER zu aktuellen Themen. Zudem ermöglicht es eine Suchfunktion, jegliche Themen (auch in den Archiven der Seite) aufzufinden. Unter der Rubrik Thesen finden sich Positionspapiere zu unseren Kernthemen "Staat und Religion", "Schule und Religion" und "Ethik ohne Religion". Ziel des Zentralvorstandes ist es, die Rubrik "Thesen" weiter auszubauen und damit weitere Themen zu Kernthemen zu machen. Die Sektionen haben die Möglichkeit eigene ergänzende Inhalte auf der Webseite zu platzieren. Die Inhalte werden generell von mehreren Punkten her angesteuert, so findet man die Veranstaltungen sowohl bei den Sektionen als auch in der zentralen Agenda. Unter der Rubrik Dienstleistungen kann nicht nur der Standardbrief für den Kirchenaustritt direkt ausgedruckt werden, auch der Organspendeausweis steht zur Verfügung, sowie die Informationen zur Körperspende (S. 6). Wer sich für eine Mitgliedschaft interessiert, kann die Statuten der FVS und das Beitrittsformular direkt ausdrucken, auch Informationen für Spender/-innen sind vorhanden. Auf der Frontseite erscheinen neben dem Begrüssungstext direkte Links auf aktuelle Beiträge und unter News finden die Interessierten künftig aktuellen Meldungen, auch solche aus dem aktuellen FREIDENKER. In den nächsten Monaten werden laufend weitere Inhalte verfügbar sein, vor allem Geschichtliches über die FVS wird derzeit aufbereitet. rc Für die französische und italienische Version von Unterlagen und Webseite werden versierte Mitglieder als Übersetzer/in gesucht Gegen Entschädigung. Angebote bitte an die Geschäftsstelle. Seminar für Ritualbegleiter/innen Samstag, 3. November 2007 9:30-16:00 Uhr im Restaurant Bahnhof in Olten Kosten: Für Mitglieder der FVS werden sämtliche Kosten von der Zentralkasse übernommen Kursleiter: Jürg L. Caspar Anmeldung bitte an Jürg L. Caspar, Büelrain 4, 8545 Rickenbach Tel. 052 337 22 66 – Fax 052 337 22 20 – Mobil 079 4 305 305 E-mail: jlcaspar@bluewin.ch Ultimo invito ASLP-Sondaggio / Freidenker-Umfrage Letzter Aufruf Mit Blick auf das Jubiläumsjahr 2008 der FVS wollen wir wieder eine Erhebung über die Weltanschauung unserer Mitglieder und LeserInnen machen. Die letzte Erhebung stammt aus dem Jahr 1983. Fragen: Als Freidenker/in bezeichne ich mich am ehesten als: O O O O O Atheist/in Agnostiker/in Pantheist/in anderes: ............................................................ weiss nicht In previsione del 2008, centesimo anniversario dell'ASLP vogliamo esperire un sondaggio circa le convinzioni filosofiche dei nostri membri. L'ultimo sondaggio è dell'anno 1983. Questionario: Come Libero/a pensatore/trice mi qualificherei: Ateo/a Agnostico/a Panteista altro non so Anno di nascita/Jahrgang: 19.... Sektion/Sezione ........................ Sesso/Geschlecht: O femminile/weiblich O männlich/maschile Ritagliare e spedire a: Freidenker-Vereinigung , Cp. 3001 Berna Bitte ausschneiden und einsenden an: Freidenker-Vereinigung Postfach 3001 Bern FREIDENKER 9/07 3 Forsetzung von Seite 1 Prähistorische Gewalt Quantitative Todeszahlen – wie etwa die Anzahl prähistorischer Skelette mit Axtmalen und eingetauchten Pfeilspitzen oder die Anzahl von Menschen moderner Sammler- und Jägerstämme, welche durch die Hand anderer Menschen sterben – wiesen darauf hin, dass vorstaatliche Gesellschaften erheblich gewalttätiger waren als unsere eigene. Zwar seien durch Raubzüge und Schlachten nur ein kleiner Prozentsatz derjenigen getötet worden, die in modernen Kriegen stürben. Bei der Stammesgewalt seien die Kämpfe jedoch häufiger, die Prozentzahl der kämpfenden Männer im Verhältnis zur Bevölkerung höher und die Todesfälle pro Kampf zahlreicher. Laut Anthropologen wie Lawrence Keelex, Stephen LeVlanc, Phillip Walker und Bruce Knauft ergeben diese Faktoren Todeszahlen in Stammeskämpfen gegen die jene moderner Zeiten winzig ausfallen. Wenn die Kriege des 20. Jahrhunderts das selbe Verhältnis der Bevölkerung getötet hätten wie jene, die in Kriegen typischer Stammesgesellschaften sterben, dann hätte es 2 Milliarden Tote gegeben, nicht 100 Millionen. Die politische Korrektheit vom anderen Ende des ideologischen Spektrums habe ebenfalls bei vielen Menschen dazu geführt, dass sie die Gewalt in frühen Zivilisationen verzerrt wahrnehmen – namentlich jene, die in der Bibel eine Rolle spielen. Die Bibel – Zeugnis der Gewalt Diese angebliche Wurzel für moralische Werte enthalte zahlreiche Belobigungen für Völkermord, in denen Hebräer von Gott aufgehetzt werden, jeden letzten Bewohnen einer eroberten Stadt zu erschlagen. Die Bibel schreibe ausserdem die Todesstrafe für eine lange Liste an nicht-gewalttätigen Vergehen vor, darunter Götzendienst, Gotteslästerung, Homosexualität, Ehebruch, mangelnder Respekt vor den eigenen Eltern und das Aufsammeln von Stöcken am Sabbat. Sicherlich seien die Hebräer nicht mörderischer gewesen als andere Stämme; man finde regelmässige Prahlereien für Folter und Völkermord auch in den Frühgeschichten der Hindus, Christen, Muslime und Chinesen. Quantitative Studien über Kriegstote vom Mittelalter bis in die Moderne in Jahrhundert-Massstäben liessen sich kaum finden. Die Tatsache, dass sich die Zahl aufgezeichneter Kriege über die Jahrhunderte bis heute erhöhte, könne eventuell auch nur zeigen, dass wir heute über umfassendere Informationsquellen verfügten. Barbarisches verschwindet Die Sozialgeschichte des Westens belege zahlreiche barbarische Praktiken, die in den letzten fünf Jahrhunderten verschwanden, wie etwa Sklaverei, Amputation, Blenden, Brennen, Schinden, Ausweiden, am Pfahl verbrennen, Rädern und so weiter. Dabei gebe es eindrucksvolle Daten über eine andere Form der Gewalt: Mord. Der Kriminologe Manuel Eisner habe Hunderte von Mordschätzungen westeuropäischer Ortschaften gesammelt, von 1200 bis Mitte der 1990er Jahre. In jedem Land, das er untersuchte, fielen die Mordzahlen steil nach unten – zum Beispiel von 24 Morden pro 100'000 Engländer im 14. Jahrhundert zu 0.6 pro 100'000 in den frühen 1960ern. Im Massstab von Jahrzehnten zeige sich: Die Gewaltzahlen sinken seit Mitte des 20. Jahrhunderts weltweit stetig nach unten. Laut dem Human Security Brief 2006 fiel die Zahl von Toten in zwischenstaatlichen Kriegen von mehr als 65'000 pro Jahr in den 1950ern auf weniger als 2'000 pro Jahr in diesem Jahrzehnt. In Westeuropa und in den amerikanischen Ländern gab es in der zweiten Jahrhunderthälfte einen steilen Fall der Zahlen von Kriegen, Militärschlägen und tödlichen Rassenunruhen. Nach dem kalten Krieg gab es überall auf der Welt einen Rückgang von Konflikten auf staatlicher Ebene und jene, die sich ereigneten, endeten mit höherer Wahrscheinlichkeit mit diplomatischen Abmachungen, als dass sie bis zum bitteren Ende ausgefochten wurden. Gleichsam fiel, laut der Politikwissenschaftlerin Barbara Harff, zwischen 1989 und 2005 die Anzahl von Feldzügen mit Massenmord an Zivilisten um 90%. Falsche Wahrnehmung Wie konnten so viele Menschen so falsch liegen bei etwas, das so wichtig ist? Teilweise liege das an einer kognitiven Illusion: Wir schätzten die Wahr- Steven Pinker * 1954 in Montreal geboren, ist Professor für Psychologie an der Harvard University. Er hat verschiedene populärwissenschaftlicher Bücher auf dem Gebiet der Evolutionspsychologie veröffentlicht, die sich unter anderem mit Fragen des Spracherwerbs und der Psychologie von Sprache befassen. Seine These, dass die Sprachfähigkeit ein dem Menschen angeborener Instinkt sei, ist unter Linguisten umstritten. Pinker gehört der Brights-Bewegung an. Auf Deutsch erschienen ist: Das unbeschriebene Blatt (2003) Pinker zeigt auf eloquente Weise, wie weit die überholt geglaubte Locke'sche Vorstellung vom Menschen auch in Wissenschaftskreisen nach wie vor verbreitet ist. Aus seiner Sicht überschätzt jene Haltung die Bedeutung der "Umwelt". Pinker erforscht die Gründe, die dazu geführt haben, dass wir die Rolle der Gene systematisch unterbewerten. Das Buch besticht nicht nur durch seine wissenschaftlichen Erkenntnisse und Thesen, sondern auch durch Witz und Intelligenz. Berlin Verlag 2003, ISBN: 3827005094 scheinlichkeit eines Ereignisses danach ein, wie leicht es ist, sich an Beispiele zu erinnern. Szenen von Blutbädern würden mit höherer Wahrscheinlichkeit in unsere Wohnzimmer übertragen und in unsere Gedächtnisse gebrannt als Bilder von Menschen, die an Altersschwäche sterben. Teilweise liege es an einer intellektuellen Kultur, die abgeneigt sei, zuzugeben, dass an den zivilisatorischen Einrichtungen und an der westlichen Kultur irgendetwas gut sein könnte. Teilweise liege es an der anspornenden Struktur des Aktivismus und der Meinungsmärkte: eine positive Nachricht ist weniger attraktiv. Ethische Massstäbe steigen Ein Teil der Erklärung liege ausserdem im Phänomen selbst. Der Rückgang von gewalttätigem Verhalten werde begleitet von einem Rückgang von Haltungen, die Gewalt tolerieren oder glorifizieren, und oftmals seien dies 4 FREIDENKER 9/07 die Haltungen an führender Stelle. Unsere Reaktion auf Bilder von Abu Ghraib oder von Todesstrafen beurteilten wir als Zeichen dafür, wie tief unser Verhalten sinken könne, nicht dafür, wie hoch unsere ethischen Massstäbe gestiegen seien. Erklärungsansätze Die Evolution im biologischen Sinne könne diese Entwicklung nicht erklärten: die natürliche Selektion wäre nicht in der Lage, die Gene für Sanftmut schnell genug zu bevorzugen. Auch habe sich die menschliche Natur nicht hinreichend geändert, um ihre Neigung zur Gewalt zu verlieren. Sozialpsychologen hätten herausgefunden, dass mindestens 80% der Menschen darüber fantasieren, jemanden, den sie nicht mögen, umzubringen. Es gefalle modernen Menschen ausserdem noch immer, sich Gewalt anzusehen, in Krimis, in Mel Gibsons Filmen, in Videospielen und im Sport. Was sich verändert habe, sei die Bereitschaft der Menschen, diese Fantasien auszuleben. Zivilisierungsprozess Der Soziologe Norbert Elias habe angenommen, dass die europäische Moderne einen "Zivilisierungsprozess" beschleunigte, der von verstärkter Selbstkontrolle, Langzeitplanung und Einfühlung in die Gedanken und Gefühle anderer geprägt ist. Funktionen, welche die Neurowissenschaftler unserer Zeit dem präfrontalen Cortex (Stirnseite des Gehirns) zuschreiben. Niemand wisse, warum unser Verhalten unter die Kontrolle geraten sei, aber es gebe vier plausible Vorschläge. 1. Homo homini lupus oder: Thomas Hobbes hatte Recht. Das Leben im Naturzustand ist hässlich, bestialisch und kurz, nicht aufgrund unseres primitiven Blutdurstes, sondern wegen der unausweichlichen Logik der Anarchie. Jedes Wesen mit einem Körnchen Selbstinteresse könnte versucht sein, bei seinem Nachbarn einzubrechen und seine Ressourcen zu stehlen. Diese Gefahr kann durch eine Abschreckungspolitik entschärft werden – schlage nicht als Erster zu, räche dich, wenn du geschlagen wirst – jedoch müssen die Parteien, um ihre Glaubwürdigkeit zu garantieren, alle Beleidigungen rächen und alle Punk- te ausgleichen, was zu Kreisläufen blutiger Rache führt. Diese Tragödien können durch einen Staat vermieden werden, der das Gewaltmonopol inne hat, weil er unparteiische Strafen durchsetzen kann, welche die Aggressionsauslöser zerstören und der Notwendigkeit eines zuspitzenden Vergeltungsdranges vorbeugen. Tatsächlich rechnen Eisner und Elias die Abnahme von Morden in Europa der Umwandlung von ritterlichen Kriegergesellschaften in die zentralisierten Regierungen der frühen Moderne an. Und heute gärt die Gewalt nach wie vor in Zonen der Anarchie, wie etwa Frontregionen, zerfallenen Staaten, zusammengebrochenen Imperien und Territorien, um welche die Mafia, Gangs und andere Schmuggelwarenhändler wetteifern. 2. Höherschätzung des Lebens Der Politologe James Payne spricht eine andere Möglichkeit an: Dass die kritische Variable bei der Duldung von Gewalt ein allumfassender Sinn für die Kostbarkeit des Lebens ist. Wenn Schmerz und früher Tod zu den alltäglichen Erfahrungen des Lebens gehören, dann bedauert man es weniger, sie anderen zuzufügen. Angesichts dessen, dass Technologie und wirtschaftliche Effizienz unser Leben verbessern und verlängern, wissen wir das Leben an sich höher zu schätzen. 3. Kooperation schafft Gewinn Der Wissenschaftsjournalist Robert Wright führt die Logik von Nicht-Nullsummenspielen an: Szenarien, in denen beide Agenten gewinnen, wenn sie zusammenarbeiten, indem sie zum Beispiel Güter tauschen, Arbeit teilen oder wenn sie von der Friedensdividende profitieren, die sich ergibt, wenn sie ihre Waffen niederlegen. Weil sich die Menschen praktisches Wissen aneignen, das sie günstig mit anderen teilen können und weil sie Technologien entwickeln, die ihnen erlauben, Güter und Ideen über grössere Gebiete zu geringeren Kosten zu verbreiten, steigt ihre Kooperationsbereitschaft stetig an und andere Menschen werden lebendig wertvoller als tot. 4. Wachsende Empathie Der Philosoph und Ethiker Peter Singer meint, die Evolution hinterlasse bei den Menschen einen kleinen Empa- thie-Kern, der im Grundzustand nur auf einen engen Kreis von Freunden und Bekannten angewandt wird. Über die Jahrtausende haben sich diese moralischen Kreise ausgeweitet: Den Klan, den Stamm, die Nation, beide Geschlechter, andere Rassen und sogar Tiere. Der Kreis könnte sich, wie bei Wright, durch die sich vergrössernden Netze der Reziprozität (gegenseitige Beziehungen) erweitert haben, oder durch die unausweichliche Logik der goldenen Regel. Die Empathie-Rolltreppe könnte auch durch den Kosmopolitismus angetrieben werden, in welchem Journalismus, Denkschriften und realistische Erzählliteratur das Innenleben anderer Menschen und die anfällige Natur der eigenen Position greifbarer machen – das Gefühl, dass jeder nur nach seinem Glück strebt. Kein Grund zur Zufriedenheit Wie auch immer er ausgelöst werde, schreibt Pinker, der Rückgang der Gewalt sei kein Grund für Selbstzufriedenheit: Wir geniessen den Frieden, den wir heute vorfinden, weil Menschen in früheren Generationen von der Gewalt ihrer Zeit entsetzt waren und darauf hin arbeiteten, sie zu beenden, und so sollten auch wir darauf hin arbeiten, die entsetzliche Gewalt unserer Zeit zu beenden. Es gebe auch deshalb keinen Grund für Optimismus über die nahe Zukunft, weil die Welt noch niemals zuvor Staatsoberhäupter habe, die vormoderne Empfindlichkeiten mit modernen Waffen verbinden. Warum gibt es Frieden? Das Phänomen zwinge uns jedoch dazu, unser Verständnis von Gewalt zu überdenken. Die Unmenschlichkeit des Menschen gegenüber dem Menschen sei lange ein Fall für Moralisierung gewesen. Mit dem Wissen, dass sie dramatisch gesenkt worden ist, könnten wir sie auch als einen Fall von Ursache und Folge behandeln. Anstelle zu fragen, "Warum gibt es Krieg?" könnten wir fragen, "Warum gibt es Frieden?". Angesichts des Wandels in der Art, wie wir Katzen behandeln, müssten wir Menschen nämlich etwas richtig gemacht haben. Und es wäre schön zu wissen, was genau das ist. Original auf www.edge.org.Deutsche Übersetzung auf www.hpd-online.de. Kürzungen Red. FREIDENKER 9/07 5 Leser schreiben Körperspende Noch besser: auch Ganzkörperspende Für einen denkenden, aufgeschlossenen Menschen sollte es doch selbstverständlich sein, dass bei Unfalltod oder "normalem" Ableben Organe, die einem Mitmenschen das Weiterleben ermöglichen könnten, gespendet werden. Oder sollen diese eingeäschert oder den Würmern zum Frass vorgelegt werden? Als aktiver Alpinist, der tödliche Abstürze hautnah miterlebte, war es für mich eine Selbstverständlichkeit, Organe für entsprechende Situationen zur Verfügung zu stellen. Die Weltanschauung der Freidenker beruht auf wissenschaftlicher Erkenntnis und wird je nach Fortschritten der Forschung immer wieder aktualisiert. Und die Forschung – die anatomischen und pathologischen Abteilungen der Universitätskliniken, sowie Medizinaltechnikunternehmen – benötigen Leichen. Es herrscht akuter Mangel an sog. Leichenspenden. Wie sollen angehende Ärztinnen und Ärzte, chirurgische Eingriffe üben oder Zu "Transplantation..." in FD 07/2007 Spezialisten neue Operationsverfahren testen? Den Studierenden stehen im ersten Jahr Arbeiten an einzelnen Körperteilen und im zweiten Jahr das Sezieren der inneren Organe oder das Öffnen des Schädels auf dem Programm. Zur Aneignung dieses Wissen gibt es zwar Bücher und Computerprogramme. Dies Abbildungen sind aber stets zweidimensional. Doch ein Hals ist rund, und wenn man das nie in Ruhe an einem Körper sehen kann, sucht man später die Organe am falschen Ort. Ein Verzicht auf das Sezieren von Leichen in der Medizinerausbildung wäre "wie wenn ein Mechanikerlehrling nie an einem Motor arbeiten würde". Wenn die nötigen Körper nicht vorhanden sind, müssen sie eingeführt werden, was einem unerwünschten Handel Tür und Tor öffnet. Immerhin, allein das anatomische Institut der Universität Bern benötigt jährlich mehr als 30 Leichen – zusätzlich Hände und Füsse – meist aus den USA importiert. Anatomie des Dr. Tulp Rembrandt 1607-1669) 1632 Es gibt für fortschrittlich denkende Männer und Frauen überhaupt kein grundsätzliches Argument, Organe und Körper nicht zu spenden. Auf Wunsch kann nämlich auch die Asche – allerdings erst 1-3 Jahre später – von den Angehörigen beigesetzt werden. Nur religiöse Fanatiker, die noch an die körperliche Auferstehung am Jüngsten Tag glauben, könnten hier Mühe bekunden – verständlich, denn der dannzumalige Körper müsste aus Asche und Wurmausstoss geformt werden... Also – Freidenkerinnen und Freidenker – zeigen Sie sich fortschrittlich und machen Sie den entsprechenden Schritt. Jean Kaech, Bern cont. pag. 2 dovrebbe esserci se esplosioni nucleari fossero avvenuti in quel luogo? Se effettivamente fossimo andati lì con i nostri contatori Geiger e non avessimo trovato alcuna traccia di contaminazione radioattiva, sarebbe questo evidenza d'assenza, o assenza d'evidenza? In questo caso, ciò che superficialmente sembra essere assenza d'evidenza è in realtà evidenza negativa. Può l'evidenza negativa adottata sopra concernente Gesù essere di molto meno convincente? Sarebbe intellettualmente soddisfacente di sapere esattamente come avvenne che il personaggio Gesù si concretizzò dall'atmosfera religiosa del primo secolo. Ma studiosi si stanno occupando del problema. La pubblicazione di numerosi esempi della cosiddetta wisdom literature assieme ai materiali della comunità degli Esseni a Qumran presso il mar morto e la letteratura gnostica della biblioteca Nag Hamadi in Egitto, ci hanno fornito un quadro molto più dettagliato delle psicopatologie che infestarono il mondo mediterraneo orientale al cambio dell'era. Non è irrealistico aspettarsi che saremo in grado, fra non troppo tempo, di poter ricostruire con ragionevole dettaglio gli stadi per i quali Gesù venne ad avere una biografia. Avrebbero dovuto notare John E Remsburg, nel suo libro classico The Christ: A Critical Review and Analysis of the Evidence of his Existence (The Truth Seeker Company, NY, pag. 24-25) elenca i seguenti scrittori che vissero durante il periodo o entro un secolo dal periodo in cui Gesù è supposto di aver vissuto: Giuseppe Flavio, Filone d'Alessandria, Seneca, Plinio il Vecchio, Arriano, Petronio, Dione Pruseo, Patercolo, Svetonio, Giovenale, Marziale, Persio, Plutarco, Plinio il Giovane, Tacito, Giusto di Tiberiade, Apollonio, Quintiliano, Lucano, Epiteto, Silio Italico, Stazio, Tolomeo, Appiano, Flegone, Fedro, Valerio Massimo, Luciano, Pausania, Lucio Floro, Curzio Quinto, Aulo Gellio, Dione Chrisostomo, Columella, Valerio Flacco, Damis, Favorino, Lysia, Pomponio Mela, Appio d'Alessandria, Teone di Smirne. Secondo Remsburg, "La somma degli scritti degli autori summenzionati bastano a formare una biblioteca. Eppure, in questa massa di letteratura giudaica e pagana, a parte di due passaggi falsificati nelle opere di un autore giudaico, e due passaggi disputati nelle opere degli scrittori romani, non si trova alcuna menzione di Gesù Cristo." Ne, possiamo aggiungere noi, alcuno di questi autori menziona i discepoli o gli apostoli aumentando l'imbarazzo dal silenzio della storia concernente il fondamento della cristianità. Fine Frank R. Zindler Editor American Atheist Press Trad. dall'inglese RS 6 FREIDENKER 9/07 Wie meldet man sich für eine Körperspende an? Die Universitäten bieten entsprechende Formulare an. Sie müssen ausgefüllt und unterzeichnet werden. Eine notarielle Beglaubigung ist nicht nötig. Je eine Kopie dieser letztwilligen Verfügung geht an das entsprechende Institut und an den Hausarzt oder die Wohngemeinde – und eine Kopie sollte – deutlich bezeichnet – zu den eigenen Akten gelegt werden. Nach dem Tod wird das Institut benachrichtigt. Die Leiche wird dann abgeholt, in der Anatomie haltbar gemacht und bleibt in der Regel mehrere Jahre dort. Anschliessend wird sie kremiert. Die Asche wird im Gemeinschaftsgrab beigesetzt oder – auf Wunsch – den Angehörigen übergeben. Gewisse Verletzungen oder Infektionen können eine Übernahme unter Umständen unmöglich machen, deshalb wird keine Übernahmegarantie gegeben. Die Kosten für den Transport (in der Schweiz) und die Kremationskosten übernimmt das Institut. Eine weitergehende Entschädigung erfolgt nicht. Die anatomischen Institute in der Schweiz arbeiten eng zusammen und tauschen bei Bedarf und bei Einwilligung der Spender auch Körperteile aus. Explizit äussern sich auf dem Internet drei Universitäten zur Körperspende: Universität Bern Institut für Anatomie, Baltzerstrasse 2, 3000 Bern 9 E-Mail: ana-office@ana.unibe.ch, Tel. 031 631 84 33 Universität Freiburg Anatomie, Rte A. Gockel 1, 1700 Freiburg E-Mail: anat-office@unifr.ch, Tel. 026 300 85 40 Universität Zürich Anatomisches Institut, Winterthurerstrasse 190, CH-8057 Zürich, E-Mail: anasek@anatom.unizh.ch, Tel. 044 635 53 11 Für die französische und die italienische Version von Unterlagen und FVS Schweiz Daten Zentralvorstand 2007 Sa., 18. August, 20. Oktober, Bern Grosser Vorstand 2007 Sa., 24. November 2007, Olten DV 2008 Sa., 12. April 2008, Olten in den Sektionen Agenda Basel – Union Jeden letzten Freitag im Monat ab 19:00 Uhr: Freie Zusammenkunft im Café "Spillmann", Eisengasse 1 Basel – Vereinigung Jeden letzten Donnerstag im Monat 15 bis ca. 17:30 Uhr: Donnerstag Hock Restaurant "Park", Flughafenstr. 31 Bern Montag, 10. September 19:00 Freidenker-Stamm Rest. "Celina", Spitalgasse 2, Bern Montag, 17. September 14:00 Nachmittagstreff im Freidenkerhaus Weissensteinstr. 49b, Bern Lektüre Erscheint demnächst: Der Gotteswahn Endlich auch auf Deutsch Für diesen Monat ist die lange erwartete Publikation der deutschen Übersetzung von "The God Delusion" angekündigt. Das Buch des englischen Evolutionsbiologen Richard Dawkins hat im englischen Sprachraum bereits für grosses Aufsehen gesorgt und für viele Diskussionen auch in den Medien. Dawkins Buch richtet sich vor allem an Menschen, die sich innerlich zwar schon von ihrem anerzogenen Glauben distanziert haben, aber immer noch einer Kirche angehören. Ihnen bietet er eine schlüssige Argumentation für eine konsequenten Haltung gegenüber der tradierten Religion an. Richard Dawkins: Der Gotteswahn Verlag: Ullstein (Sept. 2007) ISBN: 3550086881 Deschner-Preis 2007 Richard Dawkins wird im Rahmen eines öffentlichen Festakts am 12. Oktober in Frankfurt den mit 10.000 Euro dotierten Deschner-Preis der Giordano Bruno Stiftung entgegennehmen. Mit seinen wegweisenden evolutionstheoretischen Werken, vor allem auch mit seinem im September 2007 endlich auf Deutsch erscheinenden Buch "Der Gotteswahn", habe Dawkins in herausragender Weise zur Stärkung des säkularen, wissenschaftlichen und humanistischen Denkens beigetragen. Dawkins erklärte, dass er sich glücklich und geehrt fühle, den Preis der Giordano Bruno Stiftung entgegennehmen zu dürfen. Im Rahmen des feierlichen Festakts im Oktober wird neben Dawkins voraussichtlich auch der Schriftsteller und Kirchenkritiker Karlheinz Deschner ("Kriminalgeschichte des Christentums") sprechen, nach dem der Preis der Giordano Bruno Stiftung benannt ist. www. girodano-bruno-stiftung.de Grenchen Freitag, 7. September 20:00 Jurasternwarte Grenchen Treffpunkte: Grenchen 19:30 oder Untergrenchenberg 20:00 Mitglieder und Gäste sind herzlich eingeladen zu dieser astronomischen Zusammenkunft. St. Gallen Mittwoch, 26. September 19:30 Gemütlicher Abend Rest. "Rössli", Kronbühl (b. Wittenbach) Ticino Sabato 13 ottobre 2007 10:30 Assemblea generale 2007 Centro polivalente comunale, Coldrerio Winterthur Sonntag, 9. September 11:00 Pumpehüüsli-Fäscht im Sporrer, Winterthur-Wülflingen Zürich Montag, 17. September 19:00 Freie Zusammenkunft "Gedanken zum Kreationismus" Referent: Dr. K. Mauerhofer Restaurant "Schweighof" FREIDENKER 9/07 7 FVS Freidenker-Vereinigung der Schweiz Mitglied der Weltunion der Freidenker (WUF) und der Internationalen Humanistischen und Ethischen Union (IHEU) Trauerfeiern Basel (Vereinigung) 061 321 31 48 Basel (Union) 061 601 03 43 oder 061 601 03 23 Bern 079 449 54 45 oder 031 911 00 39 Grenchen und Umgebung 076 53 99 301 oder 032 645 38 54 Luzern und Innerschweiz 041 420 45 60 Mittelland 062 926 16 33 St. Gallen 052 337 22 66 Vaud/Waadt 026 660 46 78 ou 022 361 37 12 Winterthur und Thurgau 052 337 22 66 Zürich 044 463 16 55 Sollte unter der regionalen Nummer niemand zu erreichen sein, wenden Sie sich bitte an die FVS-Geschäftsstelle: 031 371 65 67 oder an 052 337 22 66 www.freidenker.ch Sektionen Winterthur Winterthurer Freidenker Postfach 1806, 8401 Winterthur Präsident: J.L. Caspar 052 337 22 66 Sekretariat: D. Dünki 052 222 98 94 Familiendienst: M.Ochsner 052 232 04 77 Basel Freidenker Nordwestschweiz Postfach 260, 4010 Basel Präsident: H. Stieger 079 217 01 29 Vizepräsidentin: B. Bisig 061 321 31 48 Sekretariat: E. Oberer 061 313 39 50 Kassier: H. Mohler 061 261 36 19 Mitgliederdienst: R. Frey 061 421 12 80 Freidenker-Union Basel Postfach 4471, 4002 Basel Präsident: G. Rudolf 061 601 03 43 Infos/Mitgliederdienst: 061 601 03 23 Postkonto: 40-4402-5 Zürich Freidenker Zürich c/o Hans Rutishauser Präsident Wannerstr. 33/148 , 8045 Zürich Tel. und Fax 044 463 16 55 Mitgliederdienst: M. Dobler 044 341 38 57 Bern Freidenker Bern, Postfach 831 3550 Langnau d.aellig@bluewin.ch Präsident: D. Aellig 079 449 54 45 FREIDENKER - BIBLIOTHEK Zürich, im Sozialarchiv Stadelhoferstr. 12 (Nähe Bellevue) Bücherausgabe: Mo. - Fr. 10–20 Uhr Sa. 10–13 und 14–16 Uhr Auskunft: 044 251 80 66 Genf Libre Pensée de Genève 27 ch. des quoattes, 1285 Avusy Prés: J.P. Bouquet 022 756 40 498 Grenchen Freidenker Grenchen und Umgebung, Postfach 418, 2540 Grenchen Präsident: S. Mauerhofer 076 388 46 39 info@freidenker-grenchen.ch Mitgliederdienst/ Lotti Höneisen Krankenbesuche: 076 53 99 301 FVS-Geschäftsstelle Mitglieder melden ihre Adressänderungen bitte an die Sektionen. Zuschriften an den Vorstand, AboMutationen, Auskünfte, Materialbestellungen an: Freidenker-Vereinigung der Schweiz FVS, Geschäftsstelle Postfach CH-3001 Bern Tel. 031 371 65 67 Fax 031 371 65 68 info@freidenker.ch Postkonto: 84-4452-6 Adressänderungen an: Postfach 217 CH-2545 Selzach Luzern/Innerschweiz Kontakt: B. Greter 041 420 45 60 Mittelland Freidenker Mittelland Postfach 56, 4628 Wolfwil Präsident: H. Haldimann 062 926 16 33 Schaffhausen Freidenker Schaffhausen Postfach 69, 8213 Neunkirch Kontakt: R. Imholz 079 751 41 38 Impressum Redaktion Reta Caspar, c/o H. 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