Freidenker 08/2007.pdf

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(file: @@freidenker-2007081.pdf@@)libero pensatore 92. Jahrgang Nr. 8 August 2007 Eine kleine Notiz im Sonntagsblick vom 24. Juni 2007 liess aufhorchen: Unsere Nationalratspräsidentin Christine Egerszegi war schockiert, weil sich der Botschafter der islamischen Republik Iran bei einem bevorstehenden Besuch jeden Handschlag und Blickkontakt mit ihr verbietet. Einige Zeit später, in der Frau Egerszegi diese entwürdigende Forderung wohl etwas zu verarbeiten hatte, fand eine klärende und von gegenseitigem Verständnis vermutlich nur so übersprudelnde Aussprache mit den Gesandten mehrerer islamischer Staaten statt. Und jetzt soll diese Angelegenheit zur Zufriedenheit aller bereinigt sein und als unbedeutendes Missverständnis zu den Akten gelegt werden? Ob sie das aber wirklich kann? Wohl kaum! Denn was der Botschafter Kayvan Imani forderte, war nicht mehr und nicht weniger als die strikte Einhaltung seiner Glaubensvorschriften. Dass er dafür aber das Gastrecht missbraucht hat, indem er taktlose und für westliche Verhältnisse beleidigende Bedingungen stellte, dürfte nicht einfach so hingenommen werden. Und unsere Politikerinnen sollten eigentlich selbstbewusst und aufgeklärt genug sein, zukünftig solch anmassende und demütigende Weisungen umgehend und entsprechend kommentiert zurückzuweisen. Mahram – nahe Verwandte des jeweils anderen Geschlechtes Fundamentalistischen, streng gläubigen Muslimen ist es nicht erlaubt, ei"Es wird interessant sein zu sehen, wer dieses Jahr den Mut hat, sich im Wahlprospekt als Atheist zu outen!" Beda Stadler, Prof. für Immunologie Uni Bern. Grenzen der Toleranz ner Frau die Hand zu geben, die nicht Mahram ist, das heisst, die nicht in einem nahen Verwandtschaftsverhältnis zu ihm steht. Denn das Berühren einer Nicht-Mahram-Frau kann den Mann in Versuchung führen, seine Begierde wecken und zu Haram (verbotenen Handlungen) führen. Weniger im Koran als eher in den ram-Verwandte in einfacher Kleidung sehen darf. Bei Nicht-Mahram-Verwandten darf er nur das Gesicht und die Hände der Frau unverhüllt sehen, wobei verschiedene Gelehrte aber eine Verschleierung für zwingend erforderlich halten, falls das Gesicht der Frau sehr hübsch ist und dadurch eine Versuchung des Mannes möglich ist. unzähligen Überlieferungen des Propheten finden sich Hinweise darauf, wie sich Muslime im Alltagsleben zu verhalten haben: "Der Gesandte Allahs sagte: Es ist besser, dass einem von euch mit einem Eisenstachel in den Kopf gestochen wird, als dass er eine Frau berührt, die er nicht berühren darf." (Sahih Al-Dschaami, Nr. 5045) Und was den Blickkontakt betrifft, gilt grundsätzlich die Regel, dass ein Muslim ausschliesslich seine Ehefrau unbekleidet und alle weiteren Mah"Erkenntnisse der Physik als Ausgangspunkt für die Frage des 'woher?' - dann wird ein Schöpfergott überflüssig." Roset, Freidenker und Künstler. Seite 4 Gesetze der Religion In der westlichen Welt entziehen sich immer mehr junge Muslime allen Integrationsbemühungen, besinnen sich auf ihre ethnischen und religiösen Wurzeln in der Hoffnung in ihnen Wahrheit und Heimat zu finden. Zunehmend ungeduldiger vertreten sie auch die ihnen von fundamentalistischen Predigern indoktrinierte Ansicht, dass die Scharia über jeder freiheitlich-demokratischen Verfassung S. 3 steht und auch alle Bereiche "Die Geburt ist in jedem Fall fremdbestimmt; der Tod dagegen kann auch ein Akt der Selbstbestimmung sein.“ Andreas Blum, Vorstand EXIT. Seite 6 FREIDENKER 8/07 1 L'onere della prova (4) elencato un certo numero di storici dell'antichità che sarebbero stati testimoni oculari dell'esistenza di Gesù, gli unici due che sono ripetutamente citati sono Giuseppe Flavio, un fariseo e Tacito, un pagano. Poiché Giuseppe nacque nell'anno 37, e Tacito nel 55, nessuno dei due poteva essere stato testimonio oculare di Gesù, che si suppone fosse stato crocifisso nell'anno 30. Pertanto, potremmo effettivamente terminare qui il nostro articolo. Ma qualcuno potrebbe pretendere che questi storici avrebbero nondimeno avuto accesso a fonti attendibili, ora perse, le quali registravano l'esistenza e l'esecuzione del nostro amico GC. È perciò desiderabile che diamo un'occhiata a questi due presunti testimoni oculari. Nel caso di Giuseppe Flavio, le cui Antichità Giudaiche vennero scritte nel 93, più o meno allo stesso tempo dei vangeli, lo troviamo dicendo delle cose del tutto impossibili esser state dette da un buon Fariseo: Circa in questo tempo, visse Gesù, un uomo saggio, se, in effetti, si possa chiamarlo un uomo. Poiché era uno che faceva prodezze sorprendenti ed era un maestro di siffatta gente che accetta la verità con gioia. Persuase molti Giudei e molti dei Greci. Egli era il Messia. Quando Pilato, sentendolo accusato da uomini del più alto rango tra noi, lo aveva condannato d'essere crocifisso, quelli che anzitutto avevano cominciato ad amarlo non rinunciarono al loro affetto per lui. Al terzo giorno apparve a loro ritornato in vita, poiché i profeti di Dio avevano profetizzato questi e innumerevoli altre meravigliose cose su di lui. E la tribù dei Cristiani, così chiamati inseguito a lui, a tutt'oggi non è ancora scomparsa. "Prove" extrabibliche Fin qui abbiamo esaminato tutte le prove bibliche asserite di provare l'esistenza di Gesù come figura storica. Abbiamo trovato che non hanno alcuna legittimità come prova. Ora dobbiamo esaminare l'ultima linea di sedicenti prove, la nozione che storici ebraici e pagani hanno documentato la sua esistenza. Fonti giudaiche Ogni tanto viene affermato che scritti ebraici ostili al cristianesimo provano che gli antichi ebrei sapevano di Gesù e che questi scritti provano la storicità dell'uomo Gesù. Ma, di fatto, le scritture ebraiche non lo provano affatto, come il libro di L. Gordon Rylands È mai vissuto Gesù? fece notare già circa settant'anni fa: tutta la conoscenza che i rabbini ebbero di Gesù fu da loro ottenuta dai Vangeli. Se si considera che gli ebrei, perfino nell'era presente più critica, accettano come stabilito che dietro i racconti dei Vangeli sta la figura di un vero uomo, non ci si deve stupire se nel secondo secolo gli ebrei nemmeno pensassero di mettere in dubbio questa assunzione. È certo, invece, che alcuni lo fecero. Poiché Gustino, nel suo Dialogo con Trifone, fa dire al giudeo Trifone: "voi seguite una vuota diceria e vi fabbricate un Cristo per voi stessi". "Se è nato ed è vissuto da qualche parte è completamente sconosciuto." Che gli scrittori del talmud (IV e V secolo d.C.) non avessero alcuna conoscenza indipendente di Gesù è provato dal fatto che lo confusero con due uomini differenti, nessuno dei quali poteva essere lui. Evidentemente nessun altro Gesù, con il quale potessero identificare il Gesù dei Vangeli, era loro conosciuto. Uno di questi, Gesù ben Pandira, reputato di essere uno che fa miracoli, si dice fu lapidato e poi appeso ad un albero a Gerusalemme alla vigilia della pasqua ebraica nel regno di Alessandro Gianneo (106-79 a.C.). L'altro, Gesù ben Stada, la cui data di nascita e di morte è incerta, ma che potrebbe essere vissuto nel primo terzo del secondo secolo d.C., di cui pure si dice che fu lapidato e appeso alla vigilia della pasqua ebraica, ma a Lydda. Qui potrebbe esserci qualche confusione; ma è chiaro che i rabbini non avevano alcuna conoscenza di Gesù al di fuori di quanto avevano letto nei Vangeli. precedentemente aveva parlato di terribili cose che Pilato aveva fatto ai Giudei in generale, e uno può facilmente capire perché un interpolatore avrebbe scelto questo punto particolare. Ma la sua inettitudine nel non cambiare la dicitura del testo confinante lasciò una "cucitura letteraria" (ciò che retorici potrebbero definire aporia) che sporge come un naso foruncoloso. Il fatto che Giuseppe Flavio non era convinto da questa o da alcun altra pretesa cristiana è chiara da una affermazione del padre della chiesa Origene (185ca.-254ca.) – che trattò estensivamente di Giuseppe – che Giuseppe non credeva in Gesù quale messia, i.e. come "il Cristo". Per di più, il passaggio disputato non venne mai citato da apologisti cristiani dei primi tempi come Clemente Alessandrino (150ca.-215ca.), che certamente avrebbe fatto uso di tale munizione se l'avesse avuta! La prima persona a far menzione di questa evidente intrepolazione contraffatta, introdotta nel testo della storia di Giuseppe, fu il padre della chiesa Eusebio di Cesarea nel 324. È abbastanza verosimile che Eusebio stesso attuò parte della falsificazione. Ancora nell'anno 891, Fozio, nella sua Biblioteca, la quale dedica tre "Codices" alle opere di Giuseppe, non mostra alcuna conoscenza del passaggio sebbene prende in esame le sezioni delle Antichità nelle quali ci si aspetterebbe si trovasse il contestato passaggio. Chiaramente, la testimonianza era assente dalla sua copia delle Antichità. pagina 7 Anche se apologisti cristiani hanno Ora nessun leale fariseo direbbe che Gesù sia stato il Messia. Che Giuseppe potesse riferire che Gesù sia stato riportato in vita "al terzo giorno" e non essere convinto di questo stupefacente pezzo di informazione, oltrepassa il credibile. Peggio ancora è il fatto che il racconto di Gesù è intrusivo nella narrazione di Giuseppe e può essere visto che è una interpolazione perfino in una traduzione in inglese del testo greco. Subito dopo il miracoloso passaggio citato sopra, Giuseppe procede col dire "Circa al medesimo tempo pure un'altra calamità mise i giudei in confusione..." Giuseppe 2 FREIDENKER 8/07 Fortsetzung von Seite 1 des menschlichen Lebens prägen soll. Und sie stellen sich und ihren religiösen Autoritäten vermehrt die Frage, weshalb sie hier gezwungen würden, ihren Mitstudentinnen oder Lehrerinnen in Universitäten und Schulen, oder ihren Kolleginnen am Arbeitsplatz oder bei einem geschäftlichen Treffen die Hand zu geben. Hierzu gibt ihnen beispielsweise Scheich Muhammad Salih Al-Munadschid ganz klare Antworten: "Der Muslim sollte seine eigenen Gefühle und die Aufforderungen des Satans unter Kontrolle halten. Der Muslim kann sich entschuldigen und dabei erklären, dass er nicht das Händeschütteln verweigert, sondern dass er einfach die Gesetze der Religion befolgt. In den meisten Fällen wird ihm das die Achtung der anderen einbringen. Und vielleicht ist dies ja sogar eine gute Gelegenheit für die Dawa." Einladung zum Islam Der Begriff Al-Dawa bezeichnet die Einladung eines Muslims gegenüber einem Nichtmuslim, sich der Wahrheit anzunähern. Und diese Konvertierung zum Islam soll nicht durch missionieren, sondern durch vorbildhaftes, den Verstand des Nichtmuslims ansprechendes Verhalten (hier also durch Verweigern des Händedrucks, bezw. Vermeiden jeden Blickkontakts) bewirkt werden. Mit im Vordergrund jeden Handelns eines gläubigen Mus- Seminar für Ritualbegleiter/innen Mit Blick auf das Jubiläumsjahr 2008 sollen unsere weltlichen Rituale anlässlich Geburt (Begrüssungsfeier), Heirat (Hochzeitsfeier) und Tod (Abschiedsfeier) – und damit auch die Freidenker – bekannter gemacht werden. Zeigt es sich doch, dass die Nachfrage nach religionsfreien Feiern zunimmt. Damit die FVS diese Dienstleistung in der ganzen Schweiz anbieten kann, suchen wir Mitglieder, die gerne andere Menschen in diesen besonderen Lebenssituationen ein Stück weit begleiten und mit ihnen eine individuelle, berührende Feier gestalten möchten. Samstag, 3. November 2007 9:30-16:00 Uhr im Restaurant Bahnhof in Olten Kosten: Sämtliche Kosten werden von der Zentralkasse übernommen Kursleiter: Jürg L. Caspar Anmeldung bitte an Jürg L. Caspar, Büelrain 4, 8545 Rickenbach Tel. 052 337 22 66 – Fax 052 337 22 20 – Mobil 079 4 305 305 E-mail: jlcaspar@bluewin.ch lims steht also das Streben, andere zu Allahs Religion einzuladen, ihnen die Botschaft rein und in seiner ganzen Form näher zu bringen. Grenzen der Toleranz Was noch vor wenigen Jahren völlig unvorstellbar und undenkbar gewesen wäre, wird heute immer lauter und arroganter gefordert: Ein umfassendes Befürworten und Respektieren ihrer urzeitlichen Sitten und Gebräuche.Viele islamische Gelehrte fürchten sich vor der Versuchung durch die westliche Sündhaftigkeit und Dekadenz, welche die Ummah, also die islamische Weltgemeinschaft spalten kann. Deshalb drängen sie die jungen Muslime wortgewandt und redegewaltig dazu, ihr Dasein den Geboten und Gesetzen der allein selig machenden Wahrheit zu unterwerfen. Da wir nun in ihren Augen völlig uneinsichtig sind, uns ihrer Wahrheit nicht nähern möchten und uns auch ihren (immer trotziger vorgebrachten) Forderungen – Bau von Minaretten, Dispensation vom Schwimm- und Turnunterricht, Tolerieren der Zwangsheiraten, usw. – widersetzen, müssen wir mit einer zunehmenden Radikalisierung der islamischen Welt rechnen. Und auch lernen, diese zu ertragen. Bruno Stutz, Embrach ASLP-Sondaggio / Freidenker-Umfrage In previsione del 2008, centesimo anniversario dell'ASLP vogliamo esperire un sondaggio circa le convinzioni filosofiche dei nostri membri. L'ultimo sondaggio è dell'anno 1983. Questionario: Come Libero/a pensatore/trice mi qualificherei: Ateo/a Agnostico/a Panteista altro non so O O O O O Mit Blick auf das Jubiläumsjahr 2008 der FVS wollen wir wieder eine Erhebung über die Weltanschauung unserer Mitglieder und LeserInnen machen. Die letzte Erhebung stammt aus dem Jahr 1983. Fragen: Als Freidenker/in bezeichne ich mich am ehesten als: Atheist/in Agnostiker/in Pantheist/in anderes: ............................................................ weiss nicht Anno di nascita/Jahrgang: 19.... Sektion/Sezione ........................ Sesso/Geschlecht: O femminile/weiblich O männlich/maschile Ritagliare e spedire a: Freidenker-Vereinigung , Cp. 3001 Berna Bitte ausschneiden und einsenden an: Freidenker-Vereinigung Postfach 3001 Bern FREIDENKER 8/07 3 Am Anfang war die Physik Was könnte künftige Diskussionen über Gott aus dem im Kreise Drehen herausnehmen? Insbesondere in der Sendung "Menschen bei Maischberger" (ARD 19. Juni 2007): "Aufstand der Ungläubigen" ist aufgefallen wie wenig die Ungläubigen über die wahrscheinlich stichhaltigste Argumentation, nämlich die der Physik, Bescheid wissen, oder nicht wagen dieses Wissen ins Feld zu führen. Sei es aus Unsicherheit oder aus noch ausgebliebener Reflexion der Konsequenzen von ihr. Die Diskussionsteilnehmer versteifen sich sehr oft in der Argumentation der Biologie, der Neurologie, der Ethik etc. Dabei sind diese Wissenschaften eher sekundär, was die Entstehung der Möglichkeit zur Existenz überhaupt betrifft. Denn zuerst muss ja wohl die Grundlage zur Entstehung von Leben geschaffen werden, bevor überhaupt eine Wahrnehmung dessen möglich sein kann. Da ist einzig die Physik zuständig. Denn es sind die physikalischen Prozesse, die aus Energie sichtbare Dinge schaffen und umgekehrt. Hier ist die Frage nach einem möglichen Gott angesiedelt. Denn die Grundsatzfrage ist das Woher und nicht die Manifestationen, die sich aus dem Entstandenen ergeben. Argumentation aus der Physik Seit der Entdeckung der atomaren Gesetzmässigkeiten ist es möglich zu beweisen, dass z.B. Materie und EnRoset *1940 Künstler (Diplom Akademie der bildenden Künste, München), vertieft die Quantenphysik aus der Erkenntnis heraus, dass sie uns philosophische Hilfe bieten kann, wenn es um Daseinsfragen geht. Er thematisiert sie in seinen Bildern, um ihr damit eine visuelle Präsenz zu geben. In Gesprächen mit Physikern prüft er sein Verständnis dieser Materie. Er ist Mitglied der Berner Freidenker. www.roset.ch, info@roset.ch ergie nicht getrennte Zustände im Weltall sind sondern, dass es sich um ein und dasselbe handelt in verschiedenen Zuständen, gemäss der Masse-Energie Äquivalenz von E=mc2. Der bekannteste Prozess einer Materie-Energie Vernichtung ist die Elektron-Positron Anihilation, wo die beiden Teilchen sich beim Zusammenstoss in Energie umwandeln. So gibt es noch einige Prozesse auf der quantenphysikalischen Ebene, die solche Ereignisse bewirken. Berücksichtigen wir dann noch die in der Teilchenphysik vorkommenden Botenteilchen, die sehr oft nur sogenannt virtuell in Erscheinung treten, so ist es nur noch schwer vorstellbar, dass da etwas anderes als Energie eine Rolle spielt. Aus diesen empirischen Beobachtungen lässt sich nun sehr wohl eine Philosophie entwerfen, die in einer Diskussionsrunde das Argument gegen eine ausserhalb der physikalischen Realität liegenden Schöpferkraft zum mindesten erhärten, weil sich nämlich daraus die Übereinstimmung zwischen dem, was wir materiell wahrnehmen und dem was wir als geistig bezeichnen, feststellen lässt. So ist z.B. schon unsere Denkstruktur völlig abhängig von den elektromagnetischen Kräften, welche die Quantenphysik beschreibt. Es sind Interaktionen zwischen verschieden verdichteten Energien, wieder gemäss E=mc2. Dabei ist, seit der Beobachtbarkeit der subnuklearen Prozesse, gerade diese Ereignisabfolge die Ursache für unseren freien Geist, weil genau da die spontanen Energieflüsse gemessen werden können. Wieviel später, aufgrund von Verbauungen der energetischen Prozesse, nicht mehr als frei bezeichnet werden kann, also das, was die Neurologen beobachten, sei hier dahingestellt. Die physikalische Statistik beweist jedenfalls ein hohes Mass an Spontanprozessen. Was wir aber nicht können ist, aus dem Kraft-Energie-Bewegungsfeld ausbrechen. Das ist der erste Hinweis darauf, dass es Zustände geben muss, aus denen wir uns nicht aus- Albert Einstein 1879-1955 klinken können. Wir nehmen also erst aufgrund einer ganz bestimmten Interaktion zwischen den Energien den Zustand des Getrenntseins ein. Das bedeutet, dass wir die Innen-Aussen Wahrnehmung nur innerhalb des beschriebenen Energieverhältnisses machen können. Wir sind also, physikalisch gesehen, gar nie ausgeschlossen, sondern immer innerhalb des physikalischen Zustandes, oder zum mindesten dem, was die Physik als solchen beschreibt. Soweit das, was unmittelbar beobachtet werden kann. Wir sind also in einer Situation die schon Parmenides festgestellt hat: Alles ist Sein. Verfolgen wir diesen Gedanken aber weiter und bauen die ebenfalls beobachtbare Tatsache ein, dass wir in einem Weltall leben, das ganz offensichtlich endlich ist, so ist es unvermeidlich sich ein Universum vorzustellen. Das bedeutet, dass wir den Begriff des Universum nicht mehr für das Weltall zu Verfügung haben, da ein solches ein lokales und kein universales Ereignis ist. Wir befinden uns nur aufgrund dessen im Universum, weil auch die energetischen Abfolgen, die ein Weltall bewirken, nicht ausserhalb eines Allumfassenden sein können, was ja das Wort Universum bedeutet. Aus philosophischer Sicht ist mir der Begriff eines Allseienden sympathischer, weil er die Dynamik, das Integrierende, besser schildert, da das Allumfassende immer noch eine Endlichkeit, ja eine Geometrie, des Zustandes impliziert. Der göttliche Schöpfungsakt erübrigt sich Das führt zu der Frage: Wie entsteht denn ein Weltall in einem Universum? 4 FREIDENKER 8/07 Parmenides 6./5. Jh.v.Chr. Heraklit 540-475 v.Chr. Demokrit 460-371 v.Chr. Platon 427-347 v.Chr. Nehmen wir die im Moment am meisten vertretene Theorie des Urknalls, so stellen wir fest, dass irgend eine Form von Bewegung, d.h. Energie, den Zustand der Singularität eingenommen hat. Wie kann so etwas entstehen? Das lässt sich erklären, wenn wir uns ein Universum vorstellen, das lokal wie nichtlokal ständig in Bewegung ist, also mit Energien durchsetzt, die sich in unterschiedlicher Weise in Zustände umwandeln, sei es durch Zusammentreffen von Energiesituationen oder der daraus entstehenden Wärmeunterschiede etc. Dabei kann man die Prozesse im Universum zu Ende denken, indem man einen Zustand, den man als Bewegung und Ruhe zugleich bezeichnen kann, einführt. Dieser Zustand wäre auch nicht das Nichts, weil er sämtliche Potenziale in sich trägt, sie aber nicht manifestiert. Auch dafür gibt es einen Vordenker, nämlich Platon mit seinem unbewegten Beweger. Dabei ist leicht ersichtlich, dass Platon diesen Zustand als eher persönlich definierte, während mein Vorschlag einen Zustand beschreibt, der jeglicher Personifizierung entbehrt. Dieser Zustand der Bewegung und Ruhe zugleich ist in der Lage, in Bewegung zu geraten. D.h. er verändert seine Potenzialität. Hier ist natürlich die Unbeweisbarkeit ganz offensichtlich. Was sich aber beweisen lässt, sofern uns unsere Sinne nicht täuschen ist, dass sich etwas bewegt haben muss, weil wir ja ununterbrochen Bewegung feststellen. Es lässt sich quasi ein Umkehrbeweis erdenken. Diese Prozesse ereignen sich aber nicht nur an einer Stelle, sondern universell. D.h. überall. Es gibt also nur lokal eine Zeit. Auch der Raum ist nur dort, wo sich ein Ereignis befindet. Es können überall zur gleichen Zeit lokale Weltalls entstehen wie auch Zustände von Bewegung und Ruhe zugleich sein. Dieses Universum ist also nicht vektoriell, sondern skalar. Es ereignet sich also nicht von A nach B, sondern kann sich immer und überall ereignen. Die Ewigkeit gibt es folglich nicht, weil immer alle Zeitdimensionen gleichzeitig möglich sind und nur durch lokale Ereignisse vektoriell werden. Nichts geschieht ausserhalb dieses Seins. So gedacht, sind wir das Universum. Wir empfinden uns nur ausserhalb des physikalischen Geschehens, weil wir aus Verdichtungen energetischer Ereignisse bestehen, die uns zu allem Überfluss noch die Reflexionsfähigkeit ermöglicht haben. Wir sind also sozusagen aus dem energetischen Prozess hervorgehoben, nicht aber ausserhalb davon. Ich erwähne das, weil einer der Hauptgründe für einen Gottesglauben auf dem Gefühl des Ausgeliefertseins beruht.Das würde durch die Annahme, dass das Universum keine Getrenntheit zulässt, sondern höchstens Hervorgehobenheit, nicht mehr als Orientierung bezüglich einer Geborgenheit nötig sein. Aus den Gedanken über die Erkenntnisse der Quantenphysik und der Übertragung der Konsequenzen auf die erweiterten Dimensionen des von uns wahrnehmbaren Geschehens, lässt sich ein Zustand erdenken, der einerseits völlig auf einen eigentlichen göttlichen Schöpfungsakt verzichten kann, andererseits aber einen solchen nicht ausschliessen muss, weil dieser selbst, sollte ihn denn jemand glauben, Teilzustand des sich so verhaltenden Universums wäre. Denn das Universum sind wir selbst. Im Unterschied zu Parmenides benötigt dieses Modell keine Göttin Dike, die den Sachverhalt erläutert, sondern es ist aus den uns bekannten physikalischen Gesetzen und Prozessen erklärbar. Einzig erstaunlich ist, dass sowohl Platon, wie auch Parmenides, wie auch in der Folge Heraklit, unser heutiges Wissen durch reine Denkarbeit mit guter Trefferquote ersinnen konnten. (Ganz zu schweigen von Demokrit und Leukipp). Das bedeutet, dass unsere Wahrnehmung absolut in der Lage ist, realistische Modelle zu erdenken, die weit von der empirischen Messbarkeit liegen. Das benütze ich als Grund, selbst auch solches zu tun. Es ist seit der Einführung der Empirie ein Unding, spekulativ zu denken und sich darauf noch so zu äussern. Es riecht nach Beliebigkeit. Das dürfte es wahrscheinlich auch sein. Nur muss ich zu bedenken geben, dass es keine Erkenntnis ohne das Bad in der Beliebigkeit gegeben hat und geben wird. Unser einziger Gradmesser ist die Glaubwürdigkeit von Modellen, was uns zu Berechnungen und Experimenten in diese oder jene Richtung inspirieren kann. Gerade jetzt, wo auf der Ebene der Teilchenphysik die Experimente an die Grenze stossen, weil die Physiker nicht mehr in der Lage sind die notwendigen Energien zu erzeugen, könnten wir möglicherweise wieder nur mit Gedankenmodellen weiterkommen, mit dem Ziel glaubwürdige, ja, messbare Ergebnisse durch Denkarbeit zu erreichen. Wir sind also wieder an dem Punkt angelangt, wo die Frage nach der Entstehung des Daseins durch die exakte Wissenschaft an vorläufige Grenzen stösst, die nur durch philosophische Inspiration im klassisch griechischen Sinne erweitert werden können. Dabei brauchen wir natürlich die platonischen Zustände nicht zu sanktionieren. Sonst droht uns erneut das Mittelalter. In den Sekundärwissenschaften haben wir noch genug empirische Arbeit zu leisten. Konsequenzen für die Ethik Weil es kein ausserhalb des Seins existierendes, geschweige denn einflussnehmendes Prinzip, das aus den Seite 7 physikalischen Tatsachen FREIDENKER 8/07 5 Recht auf Sterben Vor 25 Jahren ist die mit 50'000 Mitglieder heute immer noch grösste Schweizer Sterbehilfeorganisation EXIT gegründet worden. Mit Blick auf dieses Jubiläum hat EXIT im Herbst 2006 eine schweizweite Umfrage in Auftrag gegeben, die den Wissensstand und die Haltung der Schweizer Bevölkerung in der Frage der Sterbehilfe erheben sollte. EXIT-Meinungsumfrage 2006 In ihrer Zeitschrift (EXIT 1/2007) hat die Organisation die Ergebnisse publiziert: o Über 90% der Menschen in der Schweiz befürworten das Selbstbestimmungsrecht bezüglich des eigenen Sterbens. o Mehr als 67% lehnen die kritische Haltung der Kirchen (Leben als Leihgabe Gottes) ab. o Etwas mehr als 30% der Schweizerinnen sind mit der heutigen Regelung zufrieden, gleichviele aber unzufrieden, davon würden 37% eine Zulassung auch der aktiven Sterbehilfe befürworten. o 90% der Mitglieder von EXIT, aber nur 7% der Nichtmitglieder haben eine Patientenverfügung unterzeichnet. o 81% der Mitglieder von EXIT sehen für sich selbst den Freitod als Option im Falle einer unheilbaren Erkrankung. o 63% der Mitglieder von EXIT sind der Meinung, dass schwer leidenden Menschen auch Hilfe geleistet werden sollte, wenn sie zum Zeitpunkt ihrer Anfrage (noch) nicht Mitglied von EXIT sind. Sterbehilfe an Nichtmitgliedern EXIT begleitet heute Menschen, die zum Zeitpunkt ihres Begehrens noch nicht Mitglied sind, nur in Ausnahmefällen – dies vor allem aus personellen Gründen, verfügt die Organisation nach eigenen Angaben doch schweizweit lediglich über 15 SterbebegleiterInnen, die im Durchschnitt einmal pro Monat zum Einsatz kommen. Freitodbegleitung ist nach 3-jähriger Mitgliedschaft kostenfrei, bei kürzerer Mitgliedschaft werden Kostenbeiträge erhoben. Die Mitgliedschaft bei EXIT ist nur in der Schweiz wohnhaften Personen möglich. Die jüngere Sterbehilfeorganisation DIGNITAS begleitet ausnahmslos Mitglieder, dies allerdings auch nach kürzester Mitgliedschaftsdauer und gegen Entschädigung. DIGNITAS-Mitglied kann jede/r werden, man muss nicht in der Schweiz wohnhaft sein. Suizidhilfe an Psychischkranken Das Schweizerische Bundesgericht hat in seinem jüngsten Urteil (BGE 133 I 58, 3.11.2006) das Recht eines Menschen, die Art und den Zeitpunkt der Beendigung seines eigenen Lebens zu bestimmen, als europäisch garantiertes Grundrecht anerkannt und gleichzeitig grundsätzlich auch Psychischkranken denselben Anspruch wie allen anderen Menschen zugestanden, sofern sie urteilsfähig sind. Dieses Urteil ist in einem Fall ergangen, der von DIGNITAS betreut worden war. EXIT hat seit 1999 solche Fällen nicht – in jüngster Zeit nur ganz selten – betreut. Sterbehilfeorganisationen bald unter Aufsicht? Der Ständerat hat im Juni 2007 eine Motion überwiesen, die den Bundesrat beauftragt, ein Aufsichtsgesetz über Sterbehilfegesellschaften zu errc arbeiten. www.exit.ch www.dignitas.ch Rechtslage Das Bundesgericht hat die Rezeptpflicht für das in der Sterbehilfe verwendete Mittel Pentobarbital bestätigt und festgestellt, dass diese Praxis weder gegen die Freiheitsrechte der Europäischen Menschenrechtskonvention noch gegen die schweizerische Verfassung verstösst. Die Rezeptpflicht diene dem Schutz der öffentlichen Sicherheit und Gesundheit , sie sei zudem verhältnismässig und notwendig. Das Basler Strafgericht hat den Zürcher Psychiater Peter Baumann (Präsident des Vereins SuizidHilfe Schweiz, www.suizidhilfe.ch) wegen fahrlässiger Tötung bei der Suizidhilfe verurteilt in einem Fall eines seit langem unter Zwangsneurosen und Depressionen leidenden 46-jährigen Mann, der von EXIT abgewiesen worden war, und dem er mittels einer selbstgefertigten Atemmaske zum Tod durch Ersticken verholfen hatte. Das Gericht ging davon aus, dass der Mann nicht urteilsfähig gewesen sei. In einem zweiten Fall hatte Baumann eine halbseitig gelähmte Frau vor laufender Fernsehkamera Beihilfe zum Suizid geleistet. Der Basler Richter sah darin einen eigennützigen Versuch, Publizität für sich und seinen Verein zu gewinnen. Ein psychologisches Gutachten hat dem Angeklagten offenbar eine narzisstische Persönlichkeit attestiert. Die Beihilfe zum Suizid ist straflos, allerdings nur dann, wenn keine Eigeninteressen damit verfolgt werden (Art. 115 StGB). Das Urteil wird beim Bundesgericht angefochten. Der Entwurf des Bundesrates zur Revision des Zivilgesetzbuches (Art. 360-455 ZGB) sieht unter dem Titel "Erwachsenenschutzrecht" (Ersatz für Vormundschaftsrecht) ausdrücklich vor, dass Patientenverfügungen für den behandelnden Arzt als verbindliche Willenserklärung gelten. Zudem sollen in Übereinstimmung mit dem Europäischen Übereinkommen über Menschenrechte und Biomedizin den Angehörigen einer urteilsunfähigen Person mehr als die heute gewährten Anhörungsrechte zugestanden werden: Bestimmte Angehörigenkreise sollen für die urteilsunfähige Person medizinische Behandlungen zulassen rc oder ablehnen können. Freidenker und das Recht auf Sterben Die Thematik Patiententestament und Freitodbegleitung liegt den Freidenkern nahe. Die Sektionen werden deshalb ermuntert, einen Informations- und Diskussionsabend zum Thema "Recht auf Sterben" durchzuführen und die Mitglieder zur persönlichen Auseinandersetzung mit Fragen der Selbstbestimmung in Krankheit und Tod aufzufordern. EXIT oder: Das Recht zu sterben Dokumentarfilm von Fernand Meyer, 2005, 76 Min. Die Sektionen können die DVD auf der Geschäftsstelle der FVS kostenlos ausleihen. 6 FREIDENKER 8/07 cont. pag. 2 FVS Schweiz passaggio è il nome Giacomo (Jacob in greco ed in ebraico). È assai probabile che questo nome, molto comune, era contenuto nel materiale d'origine di Giuseppe. Poteva perfino essere stato un riferimento a Giacomo il Giusto, un personaggio del primo secolo di cui abbiamo buone ragioni per credere che sia effettivamente esistito. Poiché appare aver portato il titolo Fratello del Signore, sarebbe stato naturale collegarlo al tizio Gesù. È abbastanza verosimile che Giuseppe abbia fatto realmente riferimento a un Giacomo "il fratello del Signore", e questo fu cambiato da copisti cristiani (si ricordi che sebbene Giuseppe era un ebreo, il suo testo fu preservato solo da cristiani!) in "fratello di Gesù" – aggiungendo per buona misura "che era chiamato Cristo". Secondo il classico scettico Ecce Deus di William Benjamin Smith, esistono ancora alcuni manoscritti di Giuseppe Flavio che contengono i citati passaggi, ma i passaggi sono assenti in altri manoscritti – a dimostrazione che tali interpolazioni venivano già attuate prima dei tempi di Origene ma non sono mai riusciti a soppiantare universalmente il testo originale. continua La questione può probabilmente essere archiviata notando che ancora nel sedicesimo secolo, secondo Rylands, uno studioso di nome Vossius Gerardus, al secolo Gerhard Johannes Voss (1577-1649) aveva un manoscritto di Giuseppe nel quale il passaggio mancava. Apologisti, mentre annaspano sempre più effimere paglie con le quali sostenere il loro Gesù storico, fanno osservare che il passaggio citato sopra, non è l'unica menzione di Gesù fatta da Giuseppe Flavio. Nel Libro 20, cap. 9 par.12 delle Antichità si trova pure la seguente affermazione in manoscritti superstiti: Anano convocò i giudici del sinedrio e portò davanti a loro un uomo chiamato Giacomo, il fratello di Gesù che era chiamato il Cristo e certi altri. Li accusò d'aver trasgredito la legge e li consegnava per essere lapidati. Deve essere ammesso che questo passaggio non si intromette nel testo come fa quello citato in precedenza. Infatti, è molto ben integrato nel racconto di Giuseppe. Che sia stato modificato da quanto le fonti di Giuseppe possano aver detto (si ricordi, anche qui, che Giuseppe non poteva essere stato testimone oculare) è ciononostante estremamente probabile. La parola cruciale in questo Daten Zentralvorstand 2007 Sa., 18. August, 20. Oktober, Bern Grosser Vorstand 2007 Sa., 24. November 2007, Olten in den Sektionen Agenda Basel – Union Jeden letzten Freitag im Monat ab 19:00 Uhr: Freie Zusammenkunft im Café "Spillmann", Eisengasse 1 Basel – Vereinigung Jeden letzten Donnerstag im Monat 15 bis ca. 17:30 Uhr: Donnerstag Hock Restaurant "Park", Flughafenstr. 31 Bern Montag, 6. August 19:00 Freidenker-Stamm Rest. "Celina", Spitalgasse 2, Bern Montag, 20. August 14:00 Nachmittagstreff im Freidenkerhaus Weissensteinstr. 49b, Bern Winterthur Sonntag, 5. August ca. 12:00 Grill-Fest auf dem Sternenberg zusammen mit den Zürcher Freidenkern. Siehe unten. Dienstag, 21. August Dienstags-Stamm Restaurant "Chässtube" 14:00 Frank R. Zindler Editor American Atheist Press Trad. dall'inglese RS Fortsetzung von Seite 5 hergeleitet werden kann gibt, gibt es natürlich kulturell keinen Aufpasser. Somit scheint der kulturell-sozialen Willkür freier Lauf gelassen. Da aber offensichtlich alles auf Energie beruht, gibt es aber auch hier einen klaren Bezug zur Physik. Denn auch die individuellen Aktivitäten sind energetische Zustände. So ist z.B. eine Gewalttat ein Ablauf, der auf das Zurückdrängen anderer Energien abzielt. Das bewirkt Gegenenergien, mit mehr oder weniger gleicher Potenz. Das gleiche geschieht auch beim Eintreten und Annehmen von angenehm wirkenden Energien, auch Liebe genannt. So ist es doch nicht ganz so, dass uns die Naturgesetze keine ethischen Orientierungen liefern. Diese sind lediglich in ihrer Bewertung vorerst nicht naturgebunden. Es gibt aber auch ein klar erkennbares Naturgesetz, das die Reflexionsfähigkeit ermöglicht. Somit ist die Frage nach dem gegenseitigen Verhalten eine Frage nach den vorhandenen naturgesetzlichen Möglichkeiten des Individuums, die immerhin das Potenzial der Veränderbarkeit in sich tragen. Das bedeutet, dass auch letztlich die ethischen Fragen nur innerhalb des Universums zu suchen sind und so, durch Wandlungen, darin verfeinert werden können, weil sie selbst Energien, d.h. Kraftfelder, sind. Es gibt keine Ethik ausserhalb des Universums. Auch keine, die ausserhalb der gegebenen Energien agieren kann. So dürfte ein ausserhalb dieses Prinzips agierendes Etwas nur schwer vorstellbar sein. Zürich August: Keine Freie Zusammenkunft. Sonntag, 5. August ca. 12:00 Grill-Fest auf dem Sternenberg zusammen mit den Winterthurer Freidenkern. Siehe persönliche Einladung. Anmeldung bitte beim Präsidenten. Was dabei nicht verwechselt werden darf, ist die Tatsache, dass sich eine Theologie genau mit diesen Argumenten begründen lässt. Dann ist es nicht so, dass die Physik die Theologie enthält, sondern schlicht und einfach umgekehrt. Dies bezüglich theologischer Überlegungen auch des gegenwärtigen Papstes. Roset, Bern FREIDENKER 8/07 7 FVS Freidenker-Vereinigung der Schweiz Mitglied der Weltunion der Freidenker (WUF) und der Internationalen Humanistischen und Ethischen Union (IHEU) Trauerfeiern Basel (Vereinigung) 061 321 31 48 Basel (Union) 061 601 03 43 oder 061 601 03 23 Bern 079 449 54 45 oder 031 911 00 39 Grenchen und Umgebung 076 53 99 301 oder 032 645 38 54 Luzern und Innerschweiz 041 420 45 60 Mittelland 062 926 16 33 St. Gallen 052 337 22 66 Vaud/Waadt 026 660 46 78 ou 022 361 37 12 Winterthur und Thurgau 052 337 22 66 Zürich 044 463 16 55 Sollte unter der regionalen Nummer niemand zu erreichen sein, wenden Sie sich bitte an die FVS-Geschäftsstelle: 031 371 65 67 oder an 052 337 22 66 www.freidenker.ch Sektionen Winterthur Winterthurer Freidenker Postfach 1806, 8401 Winterthur Präsident: J.L. Caspar 052 337 22 66 Sekretariat: D. Dünki 052 222 98 94 Familiendienst: M.Ochsner 052 232 04 77 Basel Freidenker Nordwestschweiz Postfach 260, 4010 Basel Präsident: H. 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